Cafarnao, come si presenta attualmente, vista dal lago di Tiberiade
Cafarnao al Tempo di Gesù
Mt 9,1 chiama Cafarnao "la sua propria città".
Le rovine di Cafarnao coprono circa 6 ettari (300x200 mt). In epoca ellenistica Cafarnao poteva avere 1500 abitanti; all’epoca di Gesù forse qualcosa di meno. L’insula 2 contiene circa 15 "appartamenti", capaci di ospitare non più di un centinaio di persone.
Cafarnao era importante per tre motivi:
- città di frontiera, sulla via del mare verso Damasco (pietra miliare) e centro di commercio: per questo Cafarnao era sede di una piccola guarnigione romana comandata da un centurione (Mt 8,5-13), in buoni rapporti con la popolazione;
- città di pescatori ma anche di agricoltori (come comprovano i ritrovati pressoi, mortai, macine);
- città di artigiani (vetrai).
La città era sviluppata soprattutto lungo le rive del lago e piuttosto ristretta verso l’interno; a 200 m circa oltre la sinagoga, si trovava la zona cimiteriale. Le singole case erano raggruppate ad insulae ben delimitate e isolate fra loro come a formare gruppi per parentela, come piccoli quartieri. Ciò suggerisce l’idea che le famiglie dello stesso clan vivessero in forma comunitaria; in ogni cortile erano presenti uno o più focolari e le porte, in genere, non erano munite di battenti.
Non compaiono tracce né di cisterne per l’acqua (veniva usata quella del lago) né di sili per granaglie.