Monastero di S.Giorgio di Kotziba
San Giorgio in Kotziba
Secondo il protovangelo di Giacomo qui si sarebbe ritirato S. Gioacchino a pregare dopo aver avuto l’annunzio della nascita di Maria. La laura è dedicata alla Teotokos (in seguito al Concilio di Efeso del 431) ed è il più antico santuario mariano che si conosca in Terra Santa, la cui fondazione risale al 470 (S.Giovanni d’Egitto). Già nel 420-430 la località era abitata da cinque monaci che vi costruirono una cappella dedicata a S.Stefano Protomartire, cappella che servì loro anche da tomba. Alla fine del VI sec. il monastero fu ampliato da S.Giorgio di Kotziba, vescovo di Cesarea tra il 516 ed il 518, ivi sepolto.
Il monastero sopravvisse ai massacri successivi all’invasione persiana. La necropoli di Kotziba si trova a circa 150 m a est del monastero e consiste in una grotta dove sono ordinati oltre 200 teschi di anacoreti vissuti dal V al VII sec. Le pareti del wadi sono tutte segnate da molte grotte che accolsero, per diversi secoli, gli anacoreti che nella solitudine e nel silenzio, vissero una vita di preghiera e di contemplazione.
Biblicamente il monastero è stato legato alle tradizioni su Elia: sopra la chiesa, si trova la Grotta del profeta Elia; essa ricorda il digiuno del profeta nel «torrente Charit», quando i corvi gli portarono il pane (1Re 17,3ss).
In rovina per molti secoli il cenobio è stato ricostruito dalla Chiesa Greco-ortodossa nel 1878 fino al 1901.
Durante la visita della Chiesa da notare:
-il pavimento musivo del VI sec. che è la parte più antica
-la recente iconostasi e le porte di Alessio II, 1180-83.
Da non perdere la grotta d’Elia e il panorama sul Wadi Kelt.