Santo Sepolcro: facciata
Il 15 luglio 1099 i crociati entravano in Gerusalemme.
Essi decisero di non ricostruire i monumenti precedenti molto danneggiati, bensì di strutturare una grande chiesa che racchiudesse in un unico edificio tutti i luoghi essenziali della morte e risurrezione di Gesù.
Fu completamente restaurata la Rotonda (Anàstasi) e l'edicola del S. Sepolcro. Alla rotonda fu aggiunta la chiesa romanica che terminava con tre cappelle. Da una di queste una larga scalinata scende ancor oggi alla cappella di S. Elena. Al Calvario si accedeva per due scale, una dall'interno e l'altra dall'esterno; la cappella fu completamente inglobata nel complesso del grandioso edificio. Ai piedi del Calvario furono sepolti alcuni re franchi. Sulla facciata nuova i crociati costruirono anche il poderoso campanile a 5 piani; le campane rimasero sulla torre fin che Saladino dopo il 1187, occupata Gerusalemme, le fece fondere.
L'edificio crociato, vecchio di oltre otto secoli, è giunto fino a noi, pur con evidenti segni di una giustificata vecchiaia.
I lavori compiuti nel S.Sepolcro, durante i secoli successivi ai crociati, furono solo opere di rafforzamento e di consolidamento e non ne toccarono la struttura originaria. I più importanti lavori furono eseguiti dai francescani ne1 1500 e agli inizi del 1700 quando venne ricostruita la grande cupola.
Nel 1808 un incendio distrusse completamente l'edicola dell'Anàstasi.
L'opera di ricostruzione fu compiuta dai Greci con l'autorizzazione del governo turco. Pare che essi si siano preoccupati soprattutto di cancellare ogni vestigia crociata, iscrizioni, decorazioni e le tombe dei re latini.
L'edicola fu edificata nello stile attuale e non si presenta certamente come un'opera d'arte. Poco dopo la metà del secolo scorso fu rifatta la cupola in tralicci di ferro, come si vede ancor oggi. La cupola del Katholicon (cioè la cappella dei greci) fu minacciata da un terremoto nel 1927. Il governo inglese, che allora aveva il Mandato sulla Palestina, non essendo riuscito ad ottenere l'accordo delle tre comunità religiose che custodiscono la basilica, provvide ad assicurare la stabilità dell'edificio con poderose opere di rafforzamento ma a carattere provvisorio e tecnicamente discutibili.
Dal 1971 i lavori di restauro, a cura delle tre comunità comproprietarie, procedono metodicamente ed hanno già raggiunto notevoli risultati.
Così nel coro dei greci sono stati ritrovati (1971) sotto l'abside, a 1 m sotto il pavimento crociato, i primi ricorsi dell'abside del Martyrium di Costantino, congiuntamente a tracce architettoniche di ricostruzione bizantina del sec. XI e resti di successivi restauri.
La facciata
Essa è dominata dall'imponente mole della torre campanaria di epoca crociata; la parte superiore, crollata nel XVI sec., fu sostituita nel secolo successivo con una semplice copertura di tegole. Le campane che Saladino fece spezzare e fondere, sono state sostituite nel secolo scorso da altre, da parte della comunità greca, e sistemate nelle finestre ad arcate del secondo piano.
La facciata, opera dei crociati, presenta due entrate, di cui una è stata murata già dal tempo di Saladino. Fino agli inizi del secolo scorso la basilica veniva aperta solo in occasione delle grandi solennità cristiane. Attualmente è aperta tutti i giorni.