Chiesa dell'Eleona: Padre Nostro in aramaico
Padre Nostro in aramaico (lapide di J. Starcky - P. Grelot - J. Carmignac - E. Puech - M.J. Steve, 1985).
L'Eleona (cioè: nell’oliveto)
Essa fu una delle tre basiliche costruite da S.Elena, al tempo di Costantino, sulle tre «mistiche grotte»: quella del S. Sepolcro, di Betlemme e del Monte degli Ulivi. Queste grotte avevano conservato i ricordi più cari ai cristiani. L’edificio era a tre navate con davanti un portico e dei propilei. Nella cripta era venerata la grotta dove, secondo Eusebio di Cesarea, «Gesù iniziò i suoi discepoli ai sacri misteri» (Dim. Evang., 4,18).
Il riferimento è al capito 24 di Matteo dove Gesù siede sul Monte degli Ulivi con i discepoli e parla della fine del mondo.
Anche Luca (Lc 21,37) e Giovanni (Gv 8,1) parlano effettivamente di un ritiro di Gesù al monte degli Ulivi con i suoi discepoli. Nel Medioevo si pensò alla grotta come il luogo dove Gesù avrebbe insegnato ai discepoli il Padre Nostro, anche se ciò avvenne in Galilea (il Padre Nostro: Lc 11,1-8). La grotta è in realtà un antico sepolcro giudaico; ciò rende impossibile pensare ad una qualche sua originalità; la forma attuale è dovuta ai bizantini.
Gli edifici attuali hanno iniziato a sorgere alla fine del secolo scorso, in un secondo tempo fu aggiunto il Chiostro del Pater e nel 1875 fu costruito il convento sulle rovine della chiesa crociata. Nel Chiostro, silenzioso e suggestivo, le lapidi in maiolica riportano la preghiera del Signore in più lingue. Altre lapidi furono aggiunte nel recinto che contiene i pochi resti dell’Eleona.
Il convento carmelitano di clausura è del 1875, fondato da Aurelia Bossi principessa de la Tour d'Auvergne, fiorentina. Il cortile del convento è modellato sullo stile del camposanto di Pisa!