Porta Aurea
Porta Aurea. È la porta a est, ad archi gemelli, che se non fosse stata murata poteva, come ai tempi evangelici, permettere ancora l'entrata direttamente nel Tempio a chi veniva dal Monte degli Ulivi (vedi per es. Mc 11,1-11). La porta attuale conserva ancora elementi della costruzione erodiana; la cupola, invece, è d'epoca bizantina con rifiniture arabe.
Fin dal sec. IV i cristiani bizantini (greci) legarono a questa porta il miracolo di S.Pietro che fece camminare uno storpio dalla nascita che «portavano ogni giorno presso la porta del Tempio detta Bella», come narrano gli Atti 3,1-8 dove nel testo greco la porta è qualificata con termine tecnico specifico Oraia, ossia quella porta Oraia (= bella) che si trovava non all'entrata del recinto sacro, com'è oggi, bensì nell'interno e precisamente nell'Atrio delle donne. Una cattiva lettura popolare del testo greco, nel momento del passaggio dal greco al latino deve aver fatto nascere, per assonanza di oraia con aurea, la denominazione attuale, peggiorando così l’errore della toponomastica. Al ricordo della guarigione dello storpio, dal sec. VI fu aggiunto nello stesso luogo il ricordo apocrifo dell'incontro di S.Gioacchino con S.Anna dopo che ricevettero la rivelazione dell'angelo che preannunciava loro la nascita di Maria.
Oggi la duplice porta, a differenza delle vivaci, a volte frastornanti, porte di Giaffa ad occidente e di Damasco a nord, è in un raccolto silenzio. Gli studiosi non sono sicuri sulla data in cui fu murata.
Può essere stata bloccata con pietre a scopo di sicurezza durante le alterne vicende del tempo crociato dall'XI al XIII, secolo. Potrebbe anche essere stata chiusa dai Turchi Ottomani dopo che Solimano il Magnifico ricostruì le mura di Gerusalemme dal 1539 al 1542. Il più recente ritocco data dall'intervento dell'autorità turca nel 1891. Se ci fu una ragione di sicurezza per la sua chiusura non dovette mancare, a detta degli storici, una ragione religiosa di provenienza biblica. Il giudizio finale dell'umanità e le associazioni di tradizioni messianiche giudaiche, cristiane e musulmane si collegarono e simbolicamente si diressero verso questa porta. Nel Medio Evo i pii ebrei venivano a pregare qui come oggi fanno, invece, al Muro Occidentale o Muro del Pianto (o della Preghiera). I cristiani, come riferimento liturgico, dal sec. VII associarono la Porta Aurea con la Domenica delle Palme e, conseguentemente, con la seconda venuta di Gesù nella gloria. I musulmani desiderano essere sepolti nelle vicinanze perché lo stesso Corano collega il giudizio finale di Allah con questa porta (Sura 57,13). Nei secoli, cambiando il clima politico, la presenza ebraica e cristiana si veniva ritirando mentre si allargò il cimitero musulmano all'esterno del muro est portandosi sempre più verso la porta chiusa. I due archi della Porta Aurea ebbero due distinti nomi, nella tradizione escatologica islamica, quello a nord venne chiamato Porta del Pentimento, quello a sud (unitamente agli ebrei) della Misericordia.