Il Tempio erodiano, nel plastico dell'Holy Land Hotel
Il Tempio di Gerusalemme, fin dal momento della sua costruzione, divenne il punto di riferimento della fede e dell'unità della nazione ebraica perché venne associato a tutte le manifestazioni della sua vita religiosa, sociale e politica sia nazionale che estera. È il centro del culto ebraico, la "casa di Dio", anche se solo in senso simbolico (cfr. la preghiera di Salomone, 1Re 8,27ss.). In tal modo esso lasciò nella spiritualità, nei documenti scritti e in quelli rari dell'epigrafia e della scultura un'impronta storica di grande rilievo.
Tempio Erodiano
Con un decreto del 538, Ciro permise ai deportati ebrei di ritornare in patria, riportando con loro i vari utensili rituali d'oro e d'argento, che i babilonesi avevano saccheggiato (Esd 1,1ss.).
Primo pensiero degli esuli appena tornati in patria fu di costruire almeno un altare provvisorio.
(Esd 3,3-13; 5,1-17).
Dopo 18 anni diedero inizio alla costruzione del Tempio, i cui lavori durarono 5 anni (Esd 6,15-22).
Il nuovo Tempio, nelle sue linee generali, ricalcava lo schema di quello di Salomone, pur non avendone più la ricchezza per mancanza di mezzi. Vi erano i due cortili, uno esterno dove potevano entrare tutti, ed uno interno riservato solo agli ebrei purificati. Nel Santo vi era un piccolo altare d'oro per bruciarvi l'incenso, la «tavola dei pani della proposizione» ed il famoso candelabro a sette braccia: la Menorah, che doveva ardere notte e giorno. Nel Santo dei Santi, la nuda pietra ricordava l'Arca dell'Alleanza scomparsa.
Questo secondo Tempio subì, nel corso di 5 secoli circa, diverse profanazioni e saccheggi, ma il culto fu sempre ripreso dopo le rituali cerimonie di purificazione.
Negli anni 20-19 a.C., Erode decise, più per prestigio personale che per convinzione religiosa, di ampliare il Tempio; questo fu rifatto e ne risultò una costruzione veramente grandiosa. A questo scopo assunse 10.000 operai (le notizie sono di Giuseppe Flavio) e, per i lavori nei luoghi proibiti ai laici, fece apprendere il mestiere di muratore a 1.000 sacerdoti. I lavori del nuovo Tempio, benché ultimati nelle sue parti essenziali in 10 anni, si protrassero a lungo. Ai tempi di Cristo i lavori non erano terminati (lo saranno solo nel 64, appena 6 anni prima della rovina) e significativa sarà la profezia di Gesù: «Non resterà pietra su pietra».
L'opera risultò gigantesca: l'atrio dell'antico Tempio fu raddoppiato e, per ovviare al dislivello del terreno (circa 47 m), furono fatte delle fondamenta in blocchi di pietra enormi (lunghi dai 9 ai 12 m) che ancor oggi destano meraviglia per quanto n'è dato di vederne. Otto porte davano accesso all'area trapezoidale del Tempio.
Il nome «Tempio» (greco: hierón) indica il complesso di edifici che più o meno direttamente erano connessi con il culto, che si esercitava nel Santuario (greco: naós) e sull'altare posto nel cortile antistante. È il centro del culto ebraico, la "casa di Dio", anche se solo in senso simbolico.
Quando negli scritti del Nuovo Testamento si parla del Tempio, ci si riferisce al Tempio Erodiano che è la costruzione fatta a cavallo del I secolo.