Panorama su Gerusalemme dalla chiesa del Dominus flevit
Chiesa del Dominus Flevit
Il nome dalla chiesa (dal latino: «Il Signore pianse») è legato ad una tradizione cristiana che risale al XVI sec. circa, che vuole ambientare in questo luogo il lamento di Gesù su Gerusalemme (Lc 19,41-44).
Il luogo fu acquistato dai Francescani nel 1889.
La chiesa fu costruita nel 1955 dall’arch. Barluzzi (la struttura cerca di imitare delle lacrime) sui resti di una chiesa bizantina di cui si conservano alcuni mosaici sul pavimento della cappella attuale; essi risalgono al VII sec. circa. Il mosaico recita: «Simeone, amico di Cristo, costruì e decorò questo oratorio e lo offrì a Cristo nostro Signore in espiazione dei suoi peccati e per il riposo di suo fratello, il monaco Giorgio e l'amico di Cristo, Domizio».
Un’iscrizione dello stesso tempo attesta l’esistenza sul luogo di un piccolo monastero oltre la cappella, dedicati alla profetessa Anna, della quale parla il Vangelo dell’infanzia di san Luca (Lc 2,36-38).
Gli importanti scavi condotti dai francescani nel 1953-55 (padre Bagatti) scoprirono i resti di un’antica necropoli, risalenti all’epoca romana e bizantina: un complesso di tombe con sarcofagi e ossuari. Si tratta di tombe kokhim, dove i morti venivano sepolti in forni e successivamente le ossa venivano raccolte in ossuari più piccoli. Al di sotto vi è una necropoli cananaica, molto più antica (1600-1300 a.C.).
Sono visibili sopra molti ossuari il marchio XP. Per alcuni si tratta del termine ebraico "sigillo" (De Vaux), per altri sono le iniziali di Cristo (p.Bagatti e Acquistapace). La polemica continua: tombe di farisei o di cristiani?
Anche se alcuni ossuari portano il segno di croce può non essere decisivo per determinare se ci fosse una comunità di giudeo-cristiani.
Gli ossuari ci permettono importanti raffronti. In particolare, nel 1968, è stato trovato a Gerusalemme, nel quartiere Givat Ha Mivtar, lo scheletro di un uomo crocifisso, di cui conosciamo anche il nome dall’iscrizione della tomba, un tale Johanan, con ancora un lungo chiodo di ferro tra le ossa dei piedi. Questo ci conferma l’usanza della crocifissione che era fin qui attestata dalle fonti letterarie.
Lc 19,41-44
Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata.