La Piscina Probatica
Lo sforzo messo in atto dall'imperatore Adriano, per la nuova città di Aelia Capitolina, toccò anche la Piscina Probatica. Vi vennero edificati dei bagni pubblici e più probabilmente un tempio al dio della medicina, Esculapio, in riferimento alle proprietà medicamentose delle acque, per cancellarvi i ricordi giudaici e cristiani. Furono infatti scoperte tracce di pitture romane, frammenti di mosaici ed ex-voto pagani.
Nel V sec. i bizantini costruirono una basilica al posto del tempio pagano, dedicandola alla Madonna. Infatti una tradizione, riportata dal vangelo apocrifo di S. Giacomo, ambienta l'abitazione dei genitori di Maria, Gioacchino e Anna, presso il Tempio. La navata centrale della chiesa poggiava, in parte, sopra il portico centrale della piscina, mentre il coro sorgeva sul luogo del tempio pagano. Negli scavi della cappella posta sul lato nord furono trovati resti del pavimento musivo databile anteriormente al 427 per il fatto che esso conserva croci «gemmate» che, da quella data, l'imperatore Teodosio II proibì di raffigurare sul pavimento, perché il santo segno non fosse calpestato.
La chiesa fu distrutta dall'invasione persiana nel 614.
I crociati vi edificarono sopra una piccola chiesa, a ricordo del miracolo evangelico, le cui tracce sono ancora visibili sopra gli scavi attuali. Gli scavi archeologici furono effettuati fin dal 1871 e continuarono in diverse riprese; un lavoro più attento fu compiuto negli anni 1954 (anno giubilare mariano) e nel 1957.
Sul luogo si possono ancora vedere i resti della chiesa bizantina e crociata, sostenuti da grossi contrafforti che poggiavano sul fondo della piscina. Seguendo il passaggio tracciato sugli scavi, è possibile scendere al livello dell'antica piscina che conserva ancora l'intonaco impermeabile di epoca romana.