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Iscrizione dedicatoria dell'arco con il piccolo fregio della processione, le Vittorie, Honos e Virtus

Negli spicchi dell'arco due Vittorie alate che recano una l'insegna e l'altra una palma con una corona. Al centro su di un lato Virtus e sull'altro Honos, piuttosto mutili.
Il piccolo fregio rappresenta la fase iniziale della processione con le vittime, il popa, i victimari, i camilli, alcuni togati ed un ferculum (portantina) con una figura semisdraiata nella quale si è voluto riconoscere la rappresentazione del fiume Giordano.
L'iscrizione recita: Senatus populusque romanus divo Tito divi Vespasiani f. Vespasiano Augusto. La traduzione è:
Il Senato e il popolo romano al divino Tito, figlio del divo Vespasiano, egli stesso Vespasiano Augusto.
Il fatto che Tito sia chiamato divus indica che l'arco è stato realizzato dopo la sua morte dal fratello Domiziano, anch'egli figlio di Vespasiano, cioè dopo l'anno 81 d.C.
Al momento del trionfo giudaico Tito non era ancora imperatore. Il padre Vespasiano aveva iniziato la guerra giudaica nel 66 come generale dell'imperatore Nerone, quando gli zeloti avevano scatenato la rivolta contro il procuratore romano Gessio Floro. Nel 69, un anno dopo la morte di Nerone, Vespasiano era stato acclamato imperatore dalle truppe e si era recato a Roma, lasciando il figlio Tito a condurre la I guerra giudaica. Nel 70 Tito aveva preso Gerusalemme e distrutto il Tempio. Solo nel 73 (o nel 74) era stata domata l'ultima resistenza giudaica a Masada. Su Masada, vedi su questo stesso sito l'articolo del prof.Giancarlo Biguzzi:
[url=http://www.gliscritti.it/approf/2007/papers/masada.htm]Masada, la prima rivolta giudaica ed il suicidio di massa di Eleazar e dei suoi nel racconto di Flavio Giuseppe: alla ricerca della verità storica
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