1Nell’anno dodicesimo del regno di Nabucodònosor, che era il re degli Assiri nella grande
città di Ninive, Arfacsàd regnava sui Medi a Ecbàtana. 2Questi edificò
intorno a Ecbàtana mura con pietre tagliate della misura di tre cubiti di larghezza e sei cubiti di
lunghezza, portando l’altezza del muro a settanta cubiti e la larghezza a cinquanta cubiti.
3Alle porte della città costruì le torri murali alte cento cubiti e larghe alla base
sessanta cubiti; 4costruì le porte portandole fino all’altezza di settanta cubiti: la
larghezza di ciascuna era di quaranta cubiti, per il passaggio del suo esercito e l’uscita in parata dei
suoi fanti.
5In quel tempo il re Nabucodònosor mosse guerra al re Arfacsàd nella grande pianura,
cioè nella piana che si trova nel territorio di Ragàu. 6A fianco di costui si
schierarono tutti gli abitanti delle montagne e quelli della zona dell’Eufrate, del Tigri e
dell’Idaspe e gli abitanti della pianura soggetta ad Arioc, re degli Elamiti. Così molte genti si
trovarono adunate in aiuto dei figli di Cheleùd.
7Allora Nabucodònosor, re degli Assiri, spedì messaggeri a tutti gli abitanti della
Persia e a tutti gli abitanti delle regioni occidentali: a quelli della Cilicia e di Damasco, del Libano e
dell’Antilibano, a tutti gli abitanti della fascia litoranea 8e a quelli che appartenevano alle
popolazioni del Carmelo e di Gàlaad, della Galilea superiore e della grande pianura di Èsdrelon,
9a tutti gli abitanti della Samaria e delle sue città, a quelli che stavano oltre il Giordano
fino a Gerusalemme, Batane, Chelus, Kades e al torrente d’Egitto, nonché a Tafni, a Ramesse e a
tutto il paese di Gessen, 10sino alla regione al di sopra di Tanis e Menfi, e a tutti gli abitanti
dell’Egitto sino ai confini dell’Etiopia.
11Ma gli abitanti di tutte queste regioni disprezzarono l’invito di Nabucodònosor, re
degli Assiri, e non volevano seguirlo nella guerra, perché non avevano alcun timore di lui, che agli occhi
loro era come un uomo qualunque. Essi rimandarono i suoi messaggeri a mani vuote e con disonore.
12Allora Nabucodònosor si accese di sdegno terribile contro tutte queste regioni e giurò
per il suo trono e per il suo regno che si sarebbe vendicato, devastando con la spada i paesi della Cilicia, di
Damasco e della Siria, tutte le popolazioni della terra di Moab, gli Ammoniti, tutta la Giudea e tutti gli
abitanti dell’Egitto fino al limite dei due mari.
13Quindi marciò con l’esercito contro il re Arfacsàd nel diciassettesimo anno, e
prevalse su di lui in battaglia, travolgendo l’esercito di Arfacsàd con tutta la sua cavalleria e
tutti i suoi carri. 14S’impadronì delle sue città, giunse fino a Ecbàtana e
ne espugnò le torri, ne saccheggiò le piazze e ridusse il suo splendore in ludibrio.
15Poi sorprese Arfacsàd sui monti di Ragàu, lo trafisse con le sue lance e lo tolse di
mezzo per sempre. 16Fece quindi ritorno a Ninive con tutto l’insieme delle sue truppe, che era
una moltitudine infinita di guerrieri, e si fermò là, egli e il suo esercito, oziando e
banchettando per centoventi giorni.
1Nell’anno diciottesimo, il giorno ventidue del primo mese, corse voce nel palazzo di
Nabucodònosor, re degli Assiri, che egli avrebbe fatto vendetta contro tutte quelle regioni, come aveva
detto. 2Radunò tutti i suoi ministri e tutti i dignitari, tenne con loro consiglio segreto e
decise egli stesso la distruzione totale di quelle regioni. 3Essi decisero di sterminare tutti quelli
che non si erano allineati con l’ordine da lui emanato.
4Quando ebbe finito la consultazione, Nabucodònosor, re degli Assiri, chiamò Oloferne,
generale supremo del suo esercito, che teneva il secondo posto dopo di lui, e gli disse:
5«Questo dice il grande re, il signore di tutta la terra: “Ecco, partito dalla mia
presenza, tu prenderai con te uomini di indiscusso valore: centoventimila fanti e un contingente di dodicimila
cavalli con i loro cavalieri; 6quindi marcerai contro tutti i paesi di occidente, perché quelle
regioni hanno disobbedito al mio comando. 7A costoro comanderai di preparare terra e acqua,
perché con collera io piomberò su di loro e coprirò tutta la faccia della terra con i piedi
del mio esercito e li darò in suo potere per il saccheggio. 8Quelli di loro che cadranno
colpiti riempiranno le loro valli, e ogni torrente e fiume sarà pieno dei loro cadaveri fino a straripare;
9i loro prigionieri li condurrò fino agli estremi confini della terra. 10Tu dunque
va’ e occupa per me tutto il loro paese e, quando si saranno arresi a te, li terrai a mia disposizione fino
al giorno del loro castigo. 11Quanto ai ribelli, il tuo occhio non li risparmierà dalla morte e
dalla devastazione in tutto il territorio. 12Come è vero che vivo io e vive la potenza del mio
regno, questo ho detto e questo farò di mia mano. 13E tu non trasgredire parola alcuna del tuo
signore, ma porta a compimento con ogni cura ciò che ti ho comandato e non indugiare a eseguire queste
cose”».
14Partito dalla presenza del suo signore, Oloferne convocò tutti i comandanti, gli strateghi e
gli ufficiali dell’esercito assiro; 15quindi, come gli aveva ordinato il suo signore,
contò gli uomini che aveva scelto per la spedizione in numero di centoventimila, più dodicimila
arcieri a cavallo, 16e li dispose come si usa schierare la truppa per la guerra. 17Prese
poi cammelli e asini e muli in dotazione alle truppe, in numero grandissimo, e ancora pecore e buoi e capre, in
quantità innumerevole per il loro vettovagliamento. 18Provvide ancora razioni in abbondanza per
ciascun uomo e gran rifornimento d’oro e d’argento dal tesoro del re. 19Poi lui e tutte le
sue truppe si misero in marcia, per precedere il re Nabucodònosor e coprire tutta la faccia della terra di
occidente con i loro carri, i cavalieri e la fanteria scelta. 20Con loro si mise in cammino una
moltitudine varia, numerosa come le cavallette e come la polvere del suolo, che non si poteva contare per la
grande quantità.
21Partirono da Ninive camminando tre giorni in direzione della pianura di Bectilèt, e da
Bectilèt andarono ad accamparsi vicino al monte che sta sulla sinistra della Cilicia superiore.
22Di là, con tutto il suo esercito, fanti e cavalli e carri, Oloferne si diresse verso la
montagna. 23Devastò Fud e Lud, e depredò tutti i figli di Rassìs e gli Ismaeliti,
che abitavano di fronte al deserto, a sud di Cheleòn. 24Passò l’Eufrate,
attraversò la Mesopotamia e demolì tutte le città che s’innalzavano sul torrente
Abronà, giungendo fino al mare. 25Invase i paesi della Cilicia, sterminò quanti gli si
opponevano e arrivò ai confini meridionali di Iafet, di fronte all’Arabia.
26Accerchiò anche tutti i Madianiti, appiccò il fuoco alle loro tende e depredò
il loro bestiame. 27Scese verso la pianura di Damasco nei giorni della mietitura del grano, diede
fuoco a tutti i loro campi e votò allo sterminio le loro greggi e gli armenti, saccheggiò le loro
città, devastò le loro campagne e passò a fil di spada tutti i loro giovani.
28Allora la paura e il terrore di lui si diffusero fra tutti gli abitanti della costa, quelli che si
trovavano a Sidone e a Tiro, gli abitanti di Sur e di Okinà e tutti quelli di Iàmnia; anche gli
abitanti di Azoto e di Àscalon furono presi da grande terrore.
1Gli inviarono perciò messaggeri con proposte di pace: 2«Ecco, noi, servi del
grande re Nabucodònosor, ci mettiamo davanti a te; fa’ di noi quanto ti piacerà.
3Ecco, le nostre case e tutto il nostro territorio e tutti i campi di grano, le greggi e gli armenti e
tutto il bestiame delle nostre tende sono a tua disposizione, perché te ne serva come a te piace.
4Anche le nostre città e i loro abitanti sono tuoi servi; vieni e trattale come ti è
gradito».
5Si presentarono dunque a Oloferne quegli uomini e si espressero con lui in questo tono.
6Egli scese allora con il suo esercito lungo la costa e pose presìdi nelle città
fortificate, poi prelevò da esse uomini scelti come ausiliari. 7Quelle popolazioni con tutto il
paese circostante lo accolsero con corone e danze e suono di tamburelli. 8Ma egli demolì tutti
i loro templi e tagliò i boschi sacri, perché aveva ordine di distruggere tutti gli dèi
della terra, in modo che tutti i popoli adorassero solo Nabucodònosor e tutte le lingue e le tribù
lo invocassero come dio.
9Poi giunse in vista di Èsdrelon, vicino a Dotàim, che è di fronte alle grandi
montagne della Giudea. 10Si accamparono fra Gebe e Scitòpoli e Oloferne rimase là un
mese intero, per raccogliere tutto il bottino delle sue truppe.
1Quando gli Israeliti che abitavano in tutta la Giudea appresero quello che Oloferne, il comandante
supremo di Nabucodònosor, aveva fatto agli altri popoli e come aveva messo a sacco tutti i loro templi e
li aveva votati allo sterminio, 2furono presi da indicibile terrore di fronte a lui e trepidarono per
Gerusalemme e per il tempio del Signore, loro Dio. 3Essi erano tornati da poco dall’esilio e di
recente tutto il popolo si era radunato in Giudea; gli arredi sacri e l’altare e il tempio erano stati
consacrati dopo la profanazione.
4Perciò mandarono messaggeri in tutto il territorio della Samaria, a Cona, a Bet-Oron, a
Belmàin, a Gerico, a Coba, ad Aisorà e nella valle di Salem, 5e disposero di occupare in
anticipo tutte le cime dei monti più alti, di circondare di mura i villaggi di quelle zone e di
raccogliere vettovaglie in preparazione alla guerra, poiché nelle loro campagne era appena terminata la
mietitura. 6Inoltre Ioakìm, sommo sacerdote a Gerusalemme in quel tempo, scrisse agli abitanti
di Betùlia e di Betomestàim, situata di fronte a Èsdrelon, all’imbocco della pianura
che si estende vicino a Dotàim, 7ordinando loro di occupare i valichi dei monti, perché
di là si apriva la via d’ingresso alla Giudea e sarebbe stato facile arrestarli al valico, dove per
la strettezza del passaggio tutti erano obbligati a procedere a due a due.
8Gli Israeliti fecero come avevano loro ordinato il sommo sacerdote Ioakìm e il consiglio degli
anziani di tutto il popolo d’Israele, che si trovava a Gerusalemme. 9E ogni Israelita
levò il suo grido a Dio con fervida insistenza e tutti si umiliarono con grande zelo. 10Essi
con le mogli e i bambini, i loro armenti e ogni forestiero e mercenario e i loro schiavi si cinsero di sacco i
fianchi. 11Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano a Gerusalemme si prostrarono
davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore.
12Ricoprirono di sacco anche l’altare e alzarono il loro grido al Dio d’Israele, tutti
insieme senza interruzione, supplicando che i loro figli non fossero destinati al bottino, le loro mogli alla
schiavitù, le città di loro eredità alla distruzione, il santuario alla profanazione e al
ludibrio in mano alle genti.
13Il Signore ascoltò il loro grido e volse lo sguardo alla loro tribolazione, mentre il popolo
digiunava da molti giorni in tutta la Giudea e a Gerusalemme, davanti al santuario del Signore onnipotente.
14Il sommo sacerdote Ioakìm e tutti gli altri sacerdoti che stavano davanti al Signore e tutti
i ministri del culto divino, con i fianchi cinti di sacco, offrivano l’olocausto perenne, i sacrifici
votivi e le offerte spontanee del popolo. 15Avevano cosparso di cenere i loro turbanti e invocavano
intensamente il Signore, perché provvedesse benignamente a tutta la casa d’Israele.
1Frattanto a Oloferne, comandante supremo dell’esercito di Assur, fu riferito che gli Israeliti
si preparavano alla guerra e avevano bloccato i valichi montani, avevano costruito fortificazioni sulle cime dei
monti e avevano posto ostacoli nelle pianure. 2Egli andò su tutte le furie e convocò
tutti i capi di Moab e gli strateghi di Ammon e tutti i satrapi delle regioni marittime, 3e disse
loro: «Spiegatemi un po’, voi figli di Canaan, che popolo è questo che dimora sui monti e come
sono le città che abita, quanti sono gli effettivi del suo esercito, dove risiede la loro forza e il loro
vigore, chi si è messo alla loro testa come re e condottiero del loro esercito 4e perché
hanno rifiutato di venire incontro a me, a differenza di tutte le popolazioni dell’occidente».
5Gli rispose Achiòr, condottiero di tutti gli Ammoniti: «Ascolti bene il mio signore la
risposta dalle labbra del tuo servo: io dirò la verità sul conto di questo popolo, che sta su
queste montagne, vicino al luogo ove tu risiedi, né uscirà menzogna dalla bocca del tuo servo.
6Questo è un popolo che discende dai Caldei. 7Essi dapprima soggiornarono nella
Mesopotamia, perché non vollero seguire gli dèi dei loro padri che si trovavano nel paese dei
Caldei. 8Abbandonata la via dei loro antenati, adorarono il Dio del cielo, quel Dio che essi avevano
riconosciuto; perciò quelli li scacciarono dalla presenza dei loro dèi ed essi fuggirono in
Mesopotamia e là soggiornarono per molto tempo. 9Ma il loro Dio comandò loro di uscire
dal paese che li ospitava e di andare nel paese di Canaan. Qui infatti si stabilirono e si arricchirono di oro e
di argento e di molto bestiame.
10Poi scesero in Egitto, perché la fame aveva invaso tutto il paese di Canaan, e vi
soggiornarono finché trovarono da vivere. Là divennero anche una grande moltitudine, tanto che non
si poteva contare la loro discendenza. 11Ma contro di loro si levò il re d’Egitto, che
con astuzia li costrinse a fabbricare mattoni. Li umiliarono e li trattarono come schiavi.
12Essi alzarono suppliche al loro Dio ed egli percosse tutto il paese d’Egitto con piaghe per le
quali non c’era rimedio. Perciò gli Egiziani li cacciarono via dal loro cospetto. 13Dio
prosciugò il Mar Rosso davanti a loro 14e li condusse sulla via del Sinai e di Kades Barne.
Essi sgominarono tutti quelli che risiedevano nel deserto, 15dimorarono nel paese degli Amorrei e con
la loro potenza sterminarono tutti gli abitanti di Chesbon; quindi, attraversato il Giordano, si impadronirono di
tutta la regione montuosa. 16Cacciarono lontano da sé il Cananeo, il Perizzita, il Gebuseo,
Sichem e tutti i Gergesei, e abitarono nel loro territorio per molti anni.
17Finché non peccarono contro il loro Dio erano nella prosperità, perché un Dio
che odia il male è in mezzo a loro. 18Quando invece si allontanarono dalla via che egli aveva
disposto per loro, furono terribilmente sconfitti in molte guerre e condotti prigionieri in paese straniero; il
tempio del loro Dio fu raso al suolo e le loro città furono conquistate dai loro nemici.
19Ma ora, convertìti al loro Dio, hanno fatto ritorno dai luoghi dove erano stati dispersi,
hanno ripreso possesso di Gerusalemme, dove è il loro santuario, e si sono stabiliti sulle montagne, che
prima erano deserte. 20Ora, mio sovrano e signore, se vi è qualche colpa in questo popolo
perché hanno peccato contro il loro Dio, se cioè ci accorgiamo che c’è in loro questo
impedimento, avanziamo e diamo loro battaglia. 21Se invece non c’è alcuna iniquità
nella loro gente, il mio signore passi oltre, perché il loro Signore e il loro Dio non si faccia scudo per
loro e noi diveniamo oggetto di scherno davanti a tutta la terra».
22Quando Achiòr cessò di pronunciare queste parole, tutta la folla che circondava la
tenda e stazionava intorno alzò un mormorio, mentre gli ufficiali di Oloferne e tutti gli abitanti della
costa e i Moabiti proponevano di ucciderlo. 23«Non avremo certo paura degli Israeliti –
dicevano – perché è un popolo che non possiede né esercito né forze per un
valido schieramento. 24Dunque avanziamo, ed essi diventeranno un pasto per tutto il tuo esercito, o
sovrano Oloferne».
1Cessata l’agitazione della gente radunata attorno al consiglio militare, parlò Oloferne,
comandante supremo dell’esercito di Assur, rivolgendosi ad Achiòr, alla presenza di tutta quella
folla di stranieri, e a tutti i Moabiti: 2«Chi sei tu, o Achiòr, e voi, mercenari di
Èfraim, per profetare in mezzo a noi come hai fatto oggi e suggerire di non combattere il popolo
d’Israele, perché il loro Dio li proteggerà dall’alto? E chi è dio se non
Nabucodònosor? Questi manderà il suo esercito e li sterminerà dalla faccia della terra,
né il loro Dio potrà liberarli. 3Saremo noi suoi servi a spazzarli via come un sol uomo,
perché non potranno sostenere l’impeto dei nostri cavalli. 4Li bruceremo in casa loro, i
loro monti si inebrieranno del loro sangue, i loro campi si colmeranno dei loro cadaveri, né potrà
resistere la pianta dei loro piedi davanti a noi, ma saranno completamente distrutti. Questo dice
Nabucodònosor, il signore di tutta la terra: così ha parlato e le sue parole non potranno essere
smentite.
5Quanto a te, Achiòr, mercenario di Ammon, che hai pronunciato queste parole nel giorno della
tua sventura, non vedrai più la mia faccia, da oggi fino a quando farò vendetta di questa razza che
viene dall’Egitto. 6Allora il ferro dei miei soldati e la numerosa schiera dei miei ministri
trapasserà i tuoi fianchi, e tu cadrai fra i loro cadaveri quando io tornerò a vederti.
7I miei servi ora ti esporranno sulla montagna e ti lasceranno in una delle città delle alture;
8non morirai finché non sarai sterminato con quella gente. 9Ma se in cuor tuo speri
davvero che costoro non saranno catturati, non c’è bisogno che il tuo aspetto sia così
depresso. Ho parlato: nessuna mia parola andrà a vuoto».
10Allora Oloferne diede ordine ai suoi servi, che erano di turno nella sua tenda, di prendere
Achiòr, di condurlo vicino a Betùlia e di abbandonarlo nelle mani degli Israeliti. 11I
suoi servi lo presero e lo condussero fuori dell’accampamento verso la pianura, poi dalla pianura lo
spinsero verso la montagna e arrivarono alle fonti che erano sotto Betùlia. 12Quando gli uomini
della città li scorsero sulla cresta del monte, presero le armi e uscirono dalla città dirigendosi
verso la cima del monte. Tutti i frombolieri occuparono la via di accesso e si misero a lanciare pietre su di
loro.
13Ridiscesi al riparo del monte, legarono Achiòr e lo abbandonarono, gettandolo a terra alle
falde del monte; quindi fecero ritorno dal loro signore.
14Scesi dalla loro città, gli Israeliti si avvicinarono a lui, lo slegarono, lo condussero a
Betùlia e lo presentarono ai capi della loro città, 15che in quel tempo erano Ozia,
figlio di Mica, della tribù di Simeone, Cabrì, figlio di Gotonièl, e Carmì, figlio di
Melchièl. 16Radunarono subito tutti gli anziani della città, e tutti i giovani e le
donne accorsero al luogo del raduno. Posero Achiòr in mezzo a tutto il popolo e Ozia lo interrogò
sull’accaduto. 17In risposta riferì loro le parole del consiglio militare di Oloferne,
tutto il discorso che Oloferne aveva pronunciato in mezzo ai capi degli Assiri e quello che con arroganza aveva
detto contro la casa d’Israele.
18Allora tutto il popolo si prostrò ad adorare Dio e alzò questa supplica:
19«Signore, Dio del cielo, guarda la loro superbia, abbi pietà dell’umiliazione
della nostra stirpe e guarda benigno in questo giorno il volto di coloro che sono consacrati a te».
20Poi confortarono Achiòr e gli rivolsero parole di grande lode. 21Ozia, da parte
sua, dopo il raduno lo accolse nella sua casa e offrì un banchetto a tutti gli anziani, e per tutta quella
notte invocarono l’aiuto del Dio d’Israele.
1Il giorno dopo, Oloferne diede ordine a tutto il suo esercito e a tutta la moltitudine di coloro che
erano venuti come suoi alleati di mettersi in marcia contro Betùlia, di occupare le vie d’accesso
alla montagna e di attaccare battaglia contro gli Israeliti. 2In quel giorno ogni uomo valido fra loro
si mise in marcia. Il loro esercito si componeva di centosettantamila fanti e dodicimila cavalieri, senza contare
gli addetti ai servizi e gli altri che erano a piedi con loro, una moltitudine immensa. 3Essi si
accamparono nella valle vicino a Betùlia, oltre la sorgente, allargandosi dalla zona sopra Dotàim
fino a Belbàim ed estendendosi da Betùlia fino a Kiamòn, che è di fronte a
Èsdrelon. 4Gli Israeliti, quando videro la loro moltitudine, rimasero molto costernati e si
dicevano l’un l’altro: «Ora costoro inghiottiranno la faccia di tutta la terra e neppure i
monti più alti né le valli né i colli potranno resistere al loro urto».
5Ognuno prese la sua armatura e, dopo aver acceso fuochi sulle torri, stettero in guardia tutta quella
notte.
6Il giorno seguente Oloferne fece uscire tutta la cavalleria contro il fronte degli Israeliti che
erano a Betùlia, 7controllò le vie di accesso alla loro città, ispezionò
le sorgenti d’acqua e le occupò e, dopo avervi posto attorno guarnigioni di uomini armati, fece
ritorno tra i suoi.
8Allora gli si avvicinarono tutti i capi dei figli di Esaù e tutti i capi del popolo di Moab e
gli strateghi della costa e gli dissero: 9«Il nostro signore voglia ascoltare una parola, per
evitare che il tuo esercito vada in rotta. 10Questo popolo degli Israeliti non si affida alle sue
lance, ma all’altezza dei monti sui quali essi vivono, e certo non è facile arrivare alle cime dei
loro monti. 11Quindi, signore, non attaccare costoro come si usa nella battaglia campale e così
non cadrà un solo uomo del tuo esercito. 12Rimani fermo nel tuo accampamento, avendo buona cura
di ogni uomo del tuo esercito; invece i tuoi gregari vadano a occupare la sorgente dell’acqua che sgorga
alla radice del monte, 13perché di là attingono tutti gli abitanti di Betùlia. La
sete li farà morire e consegneranno la loro città. Noi e la nostra gente saliremo sulle vicine
alture dei monti e ci apposteremo su di esse per sorvegliare che nessuno possa uscire dalla città.
14Così cadranno sfiniti dalla fame essi, le loro donne, i loro figli e, prima che la spada
arrivi su di loro, saranno stesi sulle piazze fra le loro case. 15Avrai così reso loro un
terribile contraccambio, perché si sono ribellati e non hanno voluto venire incontro a te con intenzioni
pacifiche».
16Piacque questo discorso a Oloferne e a tutti i suoi ministri e diede ordine che si facesse come
avevano proposto. 17Si mosse quindi un distaccamento di Ammoniti e con essi cinquemila Assiri si
accamparono nella vallata e occuparono gli acquedotti e le sorgenti d’acqua degli Israeliti. 18A
loro volta i figli di Esaù e gli Ammoniti salirono e si appostarono sulla montagna di fronte a
Dotàim. Spinsero altri loro uomini a meridione e a oriente di fronte a Egrebèl, che si trova vicino
a Cus, nei pressi del torrente Mocmur. Il resto dell’esercito degli Assiri si accampò nella pianura,
ricoprendo tutta l’estensione del terreno. Le tende e gli equipaggiamenti costituivano una massa imponente,
perché in realtà essi erano una turba immensa.
19Allora gli Israeliti alzarono suppliche al Signore, loro Dio, con l’animo in preda
all’abbattimento, perché da ogni parte i nemici li avevano circondati e non c’era via di
scampo. 20Il campo degli Assiri al completo, fanti, carri e cavalieri, rimase fermo tutt’intorno
per trentaquattro giorni e venne a mancare a tutti gli abitanti di Betùlia ogni riserva d’acqua.
21Anche le cisterne erano vuote e non potevano più bere a sazietà neppure per un giorno,
perché davano da bere in quantità razionata. 22Incominciarono a cadere sfiniti i loro
bambini; le donne e i giovani venivano meno per la sete e cadevano nelle piazze della città e nei passaggi
delle porte, e ormai non rimaneva più in loro alcuna energia.
23Allora tutto il popolo si radunò intorno a Ozia e ai capi della città, con giovani,
donne e fanciulli, e alzando grida dissero davanti a tutti gli anziani: 24«Sia giudice il
Signore tra voi e noi, perché voi ci avete recato un grave danno rifiutando di proporre la pace agli
Assiri. 25Ora non c’è più nessuno che ci possa aiutare, perché Dio ci ha
venduti nelle loro mani per essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da terribili mali. 26Ormai
chiamateli e consegnate l’intera città al popolo di Oloferne e a tutto il suo esercito perché
la saccheggino. 27È meglio per noi essere loro preda; diventeremo certo loro schiavi, ma almeno
avremo salva la vita e non vedremo con i nostri occhi la morte dei nostri bambini, né le donne e i nostri
figli esalare l’ultimo respiro. 28Chiamiamo a testimone contro di voi il cielo e la terra e il
nostro Dio, il Signore dei nostri padri, che ci punisce per la nostra iniquità e per le colpe dei nostri
padri, perché non ci lasci più in una situazione come quella in cui siamo oggi».
29Vi fu allora un pianto generale in mezzo all’assemblea e a gran voce gridarono suppliche al
Signore Dio. 30Ozia rispose loro: «Coraggio, fratelli, resistiamo ancora cinque giorni e in
questo tempo il Signore, nostro Dio, rivolgerà di nuovo la sua misericordia su di noi; non è
possibile che egli ci abbandoni fino all’ultimo. 31Ma se proprio passeranno questi giorni e non
ci arriverà alcun aiuto, farò come avete detto voi». 32Così rimandò
il popolo, ciascuno al proprio posto di difesa, ed essi tornarono sulle mura e sulle torri della città e
rimandarono le donne e i figli alle loro case; ma tutti nella città erano in grande costernazione.
1In quei giorni Giuditta venne a conoscenza di questi fatti. Era figlia di Merarì, figlio di
Os, figlio di Giuseppe, figlio di Ozièl, figlio di Chelkia, figlio di Anania, figlio di Gedeone, figlio di
Rafaìn, figlio di Achitòb, figlio di Elia, figlio di Chelkia, figlio di Eliàb, figlio di
Natanaèl, figlio di Salamièl, figlio di Sarasadài, figlio di Israele. 2Suo marito
era stato Manasse, della stessa tribù e famiglia di lei; egli era morto al tempo della mietitura
dell’orzo. 3Mentre stava sorvegliando quelli che legavano i covoni nella campagna, fu colpito da
insolazione. Dovette mettersi a letto e morì a Betùlia, sua città, e lo seppellirono insieme
ai suoi padri nel campo che sta tra Dotàim e Balamòn. 4Giuditta era rimasta nella sua
casa in stato di vedovanza ed erano passati già tre anni e quattro mesi. 5Si era fatta
preparare una tenda sul terrazzo della sua casa, si era cinta i fianchi di sacco e portava le vesti della sua
vedovanza. 6Da quando era vedova digiunava tutti i giorni, eccetto le vigilie dei sabati e i sabati,
le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i giorni di gioia per Israele. 7Era bella
d’aspetto e molto avvenente nella persona; inoltre suo marito Manasse le aveva lasciato oro e argento,
schiavi e schiave, armenti e terreni che ora continuava ad amministrare. 8Né alcuno poteva dire
una parola maligna a suo riguardo, perché aveva grande timore di Dio.
9Venne dunque a conoscenza delle parole esasperate che il popolo aveva rivolto al capo della
città, perché erano demoralizzati a causa della mancanza d’acqua, e Giuditta seppe anche di
tutte le risposte che aveva dato loro Ozia e come avesse giurato loro di consegnare la città agli Assiri
dopo cinque giorni. 10Subito mandò la sua ancella che aveva in cura tutte le sue sostanze a
chiamare Cabrì e Carmì, che erano gli anziani della sua città.
11Vennero da lei ed ella disse loro: «Ascoltatemi, capi dei cittadini di Betùlia. Non
è un discorso giusto quello che oggi avete tenuto al popolo, e quel giuramento che avete pronunciato e
interposto tra voi e Dio, di mettere la città in mano ai nostri nemici, se nel frattempo il Signore non
verrà in vostro aiuto. 12Chi siete voi dunque che avete tentato Dio in questo giorno e vi siete
posti al di sopra di lui in mezzo ai figli degli uomini? 13Certo, voi volete mettere alla prova il
Signore onnipotente, ma non comprenderete niente, né ora né mai. 14Se non siete capaci
di scrutare il profondo del cuore dell’uomo né di afferrare i pensieri della sua mente, come potrete
scrutare il Signore, che ha fatto tutte queste cose, e conoscere i suoi pensieri e comprendere i suoi
disegni?
No, fratelli, non provocate l’ira del Signore, nostro Dio. 15Se non vorrà aiutarci in
questi cinque giorni, egli ha pieno potere di difenderci nei giorni che vuole o anche di farci distruggere dai
nostri nemici. 16E voi non pretendete di ipotecare i piani del Signore, nostro Dio, perché Dio
non è come un uomo a cui si possano fare minacce, né un figlio d’uomo su cui si possano
esercitare pressioni. 17Perciò attendiamo fiduciosi la salvezza che viene da lui,
supplichiamolo che venga in nostro aiuto e ascolterà il nostro grido, se a lui piacerà.
18In realtà in questa nostra generazione non c’è mai stata né esiste oggi
una tribù o famiglia o popolo o città tra noi, che adori gli dèi fatti da mano d’uomo,
come è avvenuto nei tempi passati, 19ed è per questo che i nostri padri furono
abbandonati alla spada e alla devastazione e caddero rovinosamente davanti ai loro nemici. 20Noi
invece non riconosciamo altro Dio fuori di lui, e per questo speriamo che egli non trascurerà noi e
neppure la nostra nazione. 21Perché se noi saremo presi, resterà presa anche tutta la
Giudea e saranno saccheggiate le nostre cose sante e Dio ci chiederà conto col nostro sangue di quella
profanazione. 22L’uccisione dei nostri fratelli, l’asservimento della patria, la
devastazione della nostra eredità Dio le farà ricadere sul nostro capo in mezzo ai popoli tra i
quali saremo schiavi, e saremo così motivo di scandalo e di disprezzo di fronte ai nostri padroni.
23La nostra schiavitù non ci procurerà alcun favore; il Signore, nostro Dio, la
volgerà a nostro disonore.
24Dunque, fratelli, dimostriamo ai nostri fratelli che la loro vita dipende da noi, che le nostre cose
sante, il tempio e l’altare, poggiano su di noi. 25Per tutti questi motivi ringraziamo il
Signore, nostro Dio, che ci mette alla prova, come ha già fatto con i nostri padri.
26Ricordatevi quanto ha fatto con Abramo, quali prove ha fatto passare a Isacco e quanto è
avvenuto a Giacobbe in Mesopotamia di Siria, quando pascolava le greggi di Làbano, suo zio materno.
27Certo, come ha passato al crogiuolo costoro con il solo scopo di saggiare il loro cuore, così
ora non vuol fare vendetta di noi, ma è a scopo di correzione che il Signore castiga quelli che gli stanno
vicino».
28Allora Ozia le rispose: «Quello che hai detto, l’hai proferito con cuore retto e nessuno
può contraddire alle tue parole. 29Non da oggi infatti è manifesta la tua saggezza, ma
dall’inizio dei tuoi giorni tutto il popolo conosce la tua prudenza, come pure l’ottima indole del
tuo cuore. 30Però il popolo sta soffrendo duramente la sete e ci ha costretti a comportarci
come avevamo detto loro e a impegnarci in un giuramento che non potremo trasgredire. 31Piuttosto prega
per noi, tu che sei donna pia, e il Signore invierà la pioggia a riempire le nostre cisterne e così
non moriremo di sete».
32Giuditta rispose loro: «Ascoltatemi! Voglio compiere un’impresa che verrà
ricordata di generazione in generazione ai figli del nostro popolo. 33Voi starete di guardia alla
porta della città questa notte; io uscirò con la mia ancella ed entro quei giorni, dopo i quali
avete deciso di consegnare la città ai nostri nemici, il Signore per mano mia salverà Israele.
34Voi però non fate domande sul mio progetto: non vi dirò nulla finché non
sarà compiuto ciò che sto per fare».
35Le risposero Ozia e i capi: «Va’ in pace e il Signore Dio sia con te per far vendetta
dei nostri nemici». 36Se ne andarono quindi dalla sua tenda e si recarono ai loro posti.
1Allora Giuditta cadde con la faccia a terra, sparse cenere sul capo, mise allo scoperto il cilicio di
cui era rivestita e, nell’ora in cui nel tempio di Dio a Gerusalemme veniva offerto l’incenso della
sera, supplicò a gran voce il Signore: 2«Signore, Dio del padre mio Simeone, tu hai messo
nella sua mano una spada per fare vendetta degli stranieri, che avevano sciolto la cintura d’una vergine
per contaminarla, ne avevano denudato i fianchi a sua vergogna e ne avevano contaminato il grembo per
disonorarla. Tu avevi detto: “Questo non si deve fare!”. Ma essi l’hanno fatto. 3Per
questo hai consegnato alla morte i loro capi e quel giaciglio, usato con l’inganno, con l’inganno fu
bagnato del loro sangue; hai abbattuto gli schiavi insieme ai loro capi e i capi sui loro troni. 4Hai
destinato le loro mogli alla preda, le loro figlie alla schiavitù, tutte le loro spoglie alla divisione
tra i figli da te prediletti, perché costoro, accesi del tuo zelo, erano rimasti inorriditi della
profanazione del loro sangue e ti avevano chiamato in aiuto. O Dio, mio Dio, ascolta anche me che sono
vedova.
5Tu hai fatto ciò che precedette quelle vicende, le vicende stesse e ciò che
seguì. Tu hai stabilito le cose presenti e le future e quello che tu hai progettato si è compiuto.
6Le cose da te deliberate si sono presentate e hanno detto: “Eccoci!”. Perché tutte
le tue vie sono preparate in anticipo e i tuoi giudizi sono preordinati. 7Ecco, infatti, gli Assiri si
sono esaltati nella loro potenza, vanno in superbia per i loro cavalli e i cavalieri, si vantano della forza dei
loro fanti, poggiano la loro speranza sugli scudi e sulle lance, sugli archi e sulle fionde, e non sanno che tu
sei il Signore, che stronchi le guerre. 8Signore è il tuo nome. Abbatti la loro forza con la
tua potenza e rovescia la loro violenza con la tua ira: hanno deciso di profanare il tuo santuario, di
contaminare la Dimora dove riposa il tuo nome glorioso, di abbattere con il ferro i corni del tuo altare.
9Guarda la loro superbia, fa’ scendere la tua ira sulle loro teste, metti nella mia mano di
vedova la forza di fare quello che ho pensato. 10Con la lusinga delle mie labbra abbatti lo schiavo
con il suo padrone e il padrone con il suo servo; spezza la loro alterigia per mezzo di una donna.
11La tua forza, infatti, non sta nel numero, né sui forti si regge il tuo regno: tu sei invece
il Dio degli umili, sei il soccorritore dei piccoli, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il
salvatore dei disperati. 12Sì, sì, Dio di mio padre, Dio dell’eredità
d’Israele, Signore dei cieli e della terra, creatore delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta la
mia preghiera! 13Fa’ che la mia parola lusinghiera diventi piaga e flagello di costoro, che
fanno progetti crudeli contro la tua alleanza e il tuo tempio consacrato, contro la vetta di Sion e la sede dei
tuoi figli. 14Da’ a tutto il tuo popolo e a ogni tribù la prova che sei tu il Signore, il
Dio di ogni potere e di ogni forza, e non c’è altri, all’infuori di te, che possa proteggere
la stirpe d’Israele».
1Quando Giuditta ebbe cessato di supplicare il Dio d’Israele ed ebbe terminato di pronunciare
tutte queste parole, 2si alzò da terra, chiamò la sua ancella e scese nella casa dove
usava passare i giorni dei sabati e le feste. 3Qui si tolse il cilicio di cui era rivestita, depose le
vesti della sua vedovanza, si lavò il corpo con acqua e lo unse con profumo denso; spartì i capelli
del capo e vi impose il diadema. Poi indossò gli abiti da festa, che aveva usato quando era vivo suo
marito Manasse. 4Si mise i sandali ai piedi, cinse le collane e infilò i braccialetti, gli
anelli e gli orecchini e ogni altro ornamento che aveva e si rese molto bella, tanto da sedurre qualunque uomo
l’avesse vista.
5Poi affidò alla sua ancella un otre di vino e un’ampolla d’olio; riempì
anche una bisaccia di farina tostata, di fichi secchi e di pani puri e, fatto un involto di tutte queste
provviste, glielo mise sulle spalle. 6Allora uscirono verso la porta della città di
Betùlia e trovarono lì presenti Ozia e gli anziani della città, Cabrì e Carmì.
7Costoro, quando la videro trasformata nell’aspetto e con gli abiti mutati, rimasero molto
ammirati della sua bellezza e le dissero: 8«Il Dio dei padri nostri ti conceda di trovar favore
e di portare a termine quello che hai stabilito di fare, a gloria degli Israeliti e ad esaltazione di
Gerusalemme». 9Essa si chinò ad adorare Dio e rispose loro: «Fatemi aprire la porta
della città e io uscirò per dare compimento alle parole che mi avete rivolto». Quelli diedero
ordine ai giovani di guardia di aprirle come aveva chiesto. 10Così fecero e Giuditta
uscì: lei sola e l’ancella che aveva con sé. Dalla città gli uomini la seguirono con
gli sguardi mentre scendeva dal monte, finché attraversò la vallata e non poterono più
scorgerla.
11Esse andavano avanti diritte per la valle, quando si fecero loro incontro le sentinelle assire.
12La fermarono e la interrogarono: «Di quale popolo sei, da dove vieni e dove vai?».
Rispose: «Sono figlia degli Ebrei e fuggo da loro, perché stanno per esservi consegnati per essere
divorati. 13Io quindi vengo alla presenza di Oloferne, comandante supremo dei vostri eserciti, per
dargli delle informazioni sicure e mettergli sotto gli occhi la strada per cui potrà passare e
impadronirsi di tutti questi monti senza che perisca uno solo dei suoi uomini». 14Quegli uomini,
quando sentirono queste parole e considerarono l’aspetto di lei, che appariva loro come un miracolo di
bellezza, le dissero: 15«Hai messo in salvo la tua vita, affrettandoti a scendere alla presenza
del nostro signore. Vieni dunque alla tenda di lui; alcuni di noi ti accompagneranno, finché non ti
abbiano affidato alle sue mani. 16Quando poi sarai alla sua presenza, non temere in cuor tuo, ma
riferisci a lui quanto ci hai detto ed egli ti tratterà bene».
17Scelsero pertanto cento uomini tra loro, i quali si affiancarono a lei e alla sua ancella e le
condussero alla tenda di Oloferne. 18In tutto il campo ci fu un grande accorrere, essendosi sparsa la
voce del suo arrivo tra gli attendamenti. Una volta sopraggiunti, la circondarono in massa mentre era fuori della
tenda di Oloferne, in attesa di essere annunciata a lui. 19Erano ammirati della sua bellezza e
ammirati degli Israeliti a causa di lei e si dicevano l’un l’altro: «Chi disprezzerà un
popolo che possiede tali donne? Sarà bene non lasciarne sopravvivere neppure uno, perché se fossero
risparmiati sarebbero capaci di ingannare tutto il mondo».
20Vennero fuori le guardie del corpo di Oloferne e tutti gli ufficiali e la introdussero nella sua
tenda. 21Oloferne era adagiato sul suo letto, che era posto dentro una cortina intessuta di porpora
ricamata d’oro, di smeraldo e di pietre preziose. 22Gli annunciarono la presenza di lei ed egli
uscì sull’ingresso della tenda, preceduto da fiaccole d’argento. 23Quando Giuditta
avanzò alla presenza di lui e dei suoi ufficiali, tutti stupirono per la bellezza del suo aspetto. Ella si
prostrò con la faccia a terra per riverirlo, ma i servi la fecero rialzare.
1Allora Oloferne le disse: «Sta’ tranquilla, o donna, non temere in cuor tuo,
perché io non ho mai fatto male a nessuno che abbia accettato di servire Nabucodònosor, re di tutta
la terra. 2Quanto al tuo popolo che abita su questi monti, se non mi avesse disprezzato, non avrei
levato la lancia contro di loro; ma da se stessi si sono procurati tutto questo. 3E ora dimmi per
quale motivo sei fuggita da loro e sei venuta da noi. Certamente sei venuta per trovare salvezza. Fatti animo:
resterai viva questa notte e in avvenire. 4Nessuno ti farà torto, ma sarai trattata bene, come
si fa con i servi del mio signore, il re Nabucodònosor».
5Giuditta gli rispose: «Accogli le parole della tua serva e possa la tua ancella parlare alla
tua presenza. Io non dirò il falso al mio signore in questa notte. 6Certo, se vorrai seguire le
parole della tua ancella, Dio condurrà a buon fine la tua impresa, e il mio signore non fallirà nei
suoi progetti. 7Viva Nabucodònosor, re di tutta la terra, e viva la potenza di colui che ti ha
inviato a rimettere sul giusto cammino ogni essere vivente; per mezzo tuo infatti non solo gli uomini lo servono,
ma in grazia della tua forza anche le bestie selvatiche, gli armenti e gli uccelli del cielo vivranno per
Nabucodònosor e tutta la sua casa. 8Abbiamo già conosciuto per fama la tua saggezza e
l’abilità del tuo genio, ed è risaputo in tutta la terra che tu sei il migliore in tutto il
regno, eccellente nel sapere e meraviglioso nelle imprese militari. 9Circa il discorso tenuto da
Achiòr nel tuo consiglio, noi ne abbiamo udito il contenuto, perché gli uomini di Betùlia
l’hanno risparmiato ed egli ha rivelato loro quanto aveva detto davanti a te.
10Perciò, signore sovrano, non trascurare le sue parole, ma conservale nel tuo cuore
perché sono vere: realmente il nostro popolo non è punito e la spada non prevale contro di esso se
non quando ha peccato contro il suo Dio. 11Ora, perché il mio signore non venga sconfitto senza
poter fare nulla, la morte si avventerà contro di loro: infatti si è impossessato di loro il
peccato, con il quale provocano l’ira del loro Dio ogni volta che compiono ciò che non è
lecito fare. 12Siccome sono venuti a mancare loro i viveri e tutta l’acqua è stata
consumata, hanno deciso di mettere le mani sul loro bestiame e hanno deliberato di cibarsi di quello che Dio con
le sue leggi ha vietato loro di mangiare. 13Hanno perfino decretato di dare fondo alle primizie del
frumento e alle decime del vino e dell’olio, che conservavano come diritto sacro dei sacerdoti che stanno a
Gerusalemme e prestano servizio alla presenza del nostro Dio: tutte cose che a nessuno del popolo era permesso
neppure toccare con la mano. 14Perciò hanno mandato a Gerusalemme, dove anche quelli che vi
risiedono hanno fatto altrettanto, dei messaggeri incaricati di portare loro il permesso da parte del consiglio
degli anziani. 15Ma, quando riceveranno la risposta e la eseguiranno, in quel giorno saranno
consegnati in tuo potere per l’estrema rovina.
16Per questo io, tua serva, consapevole di tutte queste cose, sono fuggita da loro e Dio mi ha mandato
a compiere con te un’impresa che farà stupire tutta la terra, quanti ne sentiranno parlare.
17La tua serva teme Dio e serve notte e giorno il Dio del cielo. Ora io rimarrò presso di te,
mio signore, ma di notte la tua serva uscirà nella valle; io pregherò il mio Dio ed egli mi
rivelerà quando essi avranno commesso i loro peccati. 18Allora verrò a riferirti e tu
uscirai con tutto l’esercito e nessuno di loro potrà opporti resistenza. 19Io ti
guiderò attraverso la Giudea, finché giungerò davanti a Gerusalemme e in mezzo vi
porrò il tuo seggio. Tu li condurrai via come pecore senza pastore e nemmeno un cane abbaierà
davanti a te. Queste cose mi sono state dette secondo la mia preveggenza, mi sono state annunciate e ho ricevuto
l’incarico di comunicarle a te».
20Le parole di lei piacquero a Oloferne e ai suoi ufficiali, i quali tutti ammirarono la sua sapienza
e dissero: 21«Da un capo all’altro della terra non esiste donna simile, per la bellezza
dell’aspetto e la saggezza delle parole». 22E Oloferne le disse: «Bene ha fatto Dio
a mandarti avanti al tuo popolo, perché la forza resti nelle nostre mani e coloro che hanno disprezzato il
mio signore vadano in rovina. 23Tu sei graziosa d’aspetto e abile nelle tue parole; se farai
come hai detto, il tuo Dio sarà il mio Dio e tu dimorerai nel palazzo del re Nabucodònosor e sarai
famosa in tutto il mondo».
1Poi Oloferne ordinò che la conducessero dove erano riposte le sue argenterie e prescrisse pure
che le dessero da mangiare dei suoi cibi e le dessero da bere del suo vino. 2Ma disse Giuditta:
«Io non toccherò questi cibi, perché non me ne derivi un’occasione di caduta, ma mi
saranno serviti quelli che ho portato con me». 3Oloferne le disse: «Quando verrà a
mancare quello che hai con te, dove ci riforniremo di cibi simili per darteli? In mezzo a noi non
c’è nessuno della tua gente». 4Giuditta gli rispose: «Per la tua vita, mio
signore, ti assicuro che io, tua serva, non finirò le riserve che ho con me, prima che il Signore abbia
compiuto per mano mia quello che ha stabilito». 5Poi gli ufficiali di Oloferne la condussero
alla tenda ed ella dormì fino a mezzanotte; poi si alzò all’alba, al cambio della guardia del
mattino. 6Mandò a dire a Oloferne: «Comandi il mio signore che lascino uscire la tua
serva per la preghiera». 7Oloferne ordinò alle guardie del corpo di non impedirla.
Rimase così al campo tre giorni: usciva di notte nella valle di Betùlia e si lavava nella zona
dell’accampamento alla sorgente d’acqua. 8Quando risaliva, pregava il Signore, Dio
d’Israele, di dirigere la sua impresa per rialzare le sorti dei figli del suo popolo.
9Rientrando purificata, rimaneva nella sua tenda, finché verso sera non le si portava il
cibo.
10Ed ecco, al quarto giorno, Oloferne fece preparare un banchetto riservato ai suoi servi, senza
invitare nessuno dei suoi funzionari. 11Disse a Bagoa, l’eunuco sovrintendente a tutti i suoi
affari: «Va’ e persuadi la donna ebrea che è presso di te a venire con noi, per mangiare e
bere con noi. 12Sarebbe disonorevole per la nostra reputazione trascurare una donna simile senza
godere della sua compagnia; perché se non la corteggiamo, si farà beffe di noi».
13Bagoa, uscito dalla presenza di Oloferne, andò da lei e disse: «Non esiti questa bella
fanciulla a venire dal mio signore, per essere onorata alla sua presenza e bere con noi il vino in allegria e
diventare oggi come una delle donne assire, che stanno nel palazzo di Nabucodònosor».
14Giuditta gli rispose: «Chi sono io per contraddire il mio signore? Quanto sarà gradito
ai suoi occhi, mi affretterò a compierlo e sarà per me motivo di gioia fino al giorno della mia
morte».
15Subito si alzò e si adornò delle vesti e d’ogni altro ornamento femminile; la
sua ancella l’aveva preceduta e aveva steso a terra per lei davanti ad Oloferne le pellicce che aveva avuto
da Bagoa per suo uso quotidiano, per adagiarvisi sopra e prendere cibo. 16Giuditta entrò e si
distese. Il cuore di Oloferne ne rimase incantato, si turbò il suo spirito e molto intenso era il suo
desiderio di unirsi a lei: dal giorno in cui l’aveva vista, cercava l’occasione di sedurla.
17Le disse pertanto Oloferne: «Bevi e divertiti con noi». 18Giuditta rispose:
«Sì, signore, berrò perché sento che la mia vita è oggi onorata come non mai
dal giorno della mia nascita». 19Incominciò quindi a mangiare e a bere davanti a lui
ciò che le aveva preparato l’ancella. 20Oloferne si deliziò della presenza di lei
e bevve abbondantemente tanto vino quanto non ne aveva mai bevuto in un solo giorno da quando era al mondo.
1Quando si fece buio, i suoi servi si affrettarono a ritirarsi. Bagoa chiuse la tenda
dall’esterno e allontanò le guardie dalla vista del suo signore e ognuno andò a dormire; in
realtà erano tutti estenuati, perché avevano bevuto troppo. 2Giuditta fu lasciata nella
tenda e Oloferne era sprofondato sul suo letto, ubriaco fradicio. 3Allora Giuditta ordinò
all’ancella di stare fuori della camera da letto e di aspettare che uscisse, come aveva fatto ogni giorno;
aveva detto infatti che sarebbe uscita per la sua preghiera, e anche con Bagoa aveva parlato in questi termini.
4Si erano allontanati tutti dalla loro presenza e nessuno, dal più piccolo al più
grande, era rimasto nella camera da letto. Giuditta, fermatasi presso il letto di lui, disse in cuor suo:
«Signore, Dio d’ogni potenza, guarda propizio in quest’ora all’opera delle mie mani per
l’esaltazione di Gerusalemme. 5È venuto il momento di pensare alla tua eredità e
di far riuscire il mio progetto per la rovina dei nemici che sono insorti contro di noi».
6Avvicinatasi alla sponda del letto che era dalla parte del capo di Oloferne, staccò la
scimitarra di lui; 7poi, accostatasi al letto, afferrò la testa di lui per la chioma e disse:
«Dammi forza, Signore, Dio d’Israele, in questo giorno». 8E con tutta la sua forza
lo colpì due volte al collo e gli staccò la testa. 9Indi fece rotolare il corpo
giù dal giaciglio e strappò via la cortina dai sostegni. Poco dopo uscì e consegnò la
testa di Oloferne alla sua ancella, 10la quale la mise nella bisaccia dei viveri e uscirono
tutt’e due, secondo il loro uso, per la preghiera. Attraversato l’accampamento, fecero il giro della
valle, salirono il monte di Betùlia e arrivarono alle sue porte.
11Giuditta gridò da lontano al corpo di guardia delle porte: «Aprite, aprite subito la
porta: è con noi Dio, il nostro Dio, per esercitare ancora la sua forza in Israele e la sua potenza contro
i nemici, come ha fatto oggi».
12Appena gli uomini della sua città sentirono la sua voce, corsero giù in fretta alla
porta della città e chiamarono gli anziani. 13Corsero tutti, dal più piccolo al
più grande, perché non si aspettavano il suo arrivo; aprirono dunque la porta, le accolsero dentro
e, acceso il fuoco per fare luce, si strinsero attorno a loro. 14Giuditta disse loro a gran voce:
«Lodate Dio, lodatelo; lodate Dio, perché non ha allontanato la sua misericordia dalla casa
d’Israele, ma in questa notte per mano mia ha colpito i nostri nemici».
15Allora tirò fuori la testa dalla bisaccia e la mise in mostra dicendo loro: «Ecco la
testa di Oloferne, comandante supremo dell’esercito assiro, ed ecco la cortina sotto la quale giaceva
ubriaco; il Signore l’ha colpito per mano di una donna. 16Viva dunque il Signore, che mi ha
protetto nella mia impresa, perché costui si è lasciato ingannare dal mio volto a sua rovina, ma
non ha commesso peccato con me, a mia contaminazione e vergogna».
17Tutto il popolo si stupì profondamente e tutti si chinarono ad adorare Dio, esclamando in
coro: «Benedetto sei tu, nostro Dio, che hai annientato in questo giorno i nemici del tuo popolo».
18Ozia a sua volta le disse: «Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di
tutte le donne che vivono sulla terra, e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha
guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. 19Davvero il coraggio che ti ha sostenuto non
sarà dimenticato dagli uomini, che ricorderanno per sempre la potenza di Dio. 20Dio compia per
te queste cose a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai
esposto la vita di fronte all’umiliazione della nostra stirpe, e ti sei opposta alla nostra rovina,
comportandoti rettamente davanti al nostro Dio». E tutto il popolo esclamò: «Amen!
Amen!».
1Giuditta rispose loro: «Ascoltatemi, fratelli: prendete questa testa e appendetela sugli spalti
delle vostre mura. 2Quando apparirà la luce del mattino e il sole sorgerà sulla terra,
prenderete ciascuno le vostre armature da guerra e ogni uomo valido uscirà dalla città. Quindi date
inizio all’azione contro di loro come se voleste scendere in pianura contro le prime difese degli Assiri,
ma non scenderete. 3Quelli prenderanno le loro armi e correranno nel loro accampamento a svegliare i
capi dell’esercito assiro. Poi si raduneranno insieme davanti alla tenda di Oloferne, ma non lo troveranno
e così si lasceranno prendere dal terrore e fuggiranno davanti a voi. 4Allora inseguiteli voi e
quanti abitano l’intero territorio d’Israele e abbatteteli nella loro fuga. 5Ma, prima di
far questo, chiamatemi Achiòr l’Ammonita, perché venga a vedere e riconoscere colui che ha
disprezzato la casa d’Israele e che lo ha inviato qui tra noi come per destinarlo alla morte».
6Chiamarono subito Achiòr dalla casa di Ozia ed egli, appena giunse e vide la testa di Oloferne
in mano ad un uomo in mezzo al popolo radunato, cadde a terra e rimase senza respiro. 7Quando
l’ebbero sollevato, si gettò ai piedi di Giuditta pieno di riverenza per la sua persona e disse:
«Benedetta sei tu in ogni tenda di Giuda e tra tutti i popoli: quanti udranno il tuo nome saranno presi da
terrore. 8Ed ora raccontami tutto quello che hai fatto in questi giorni». E Giuditta in mezzo al
popolo gli narrò quanto aveva compiuto dal giorno in cui era partita fino al momento in cui parlava loro.
9Quando finì di parlare, il popolo scoppiò in alte grida di giubilo e riempì la
città di voci festose. 10Allora Achiòr, vedendo quello che il Dio d’Israele aveva
fatto, credette fermamente in Dio, si fece circoncidere e fu accolto nella casa d’Israele fino ad oggi.
11Quando spuntò il mattino, appesero la testa di Oloferne alle mura; poi ogni uomo prese le sue
armi e scesero lungo i sentieri del monte, divisi in manipoli. 12Appena li videro, gli Assiri
mandarono a informare i loro capi e questi corsero dagli strateghi, dai chiliarchi e da tutti i loro comandanti.
13Poi si radunarono davanti alla tenda di Oloferne e dissero al suo attendente: «Sveglia il
nostro signore, perché quegli schiavi hanno osato scendere per darci battaglia e così distruggerci
completamente». 14Bagoa entrò e bussò alla parete della tenda, poiché
pensava che egli dormisse con Giuditta. 15Ma siccome nessuno rispondeva, aprì ed entrò
nella camera da letto e lo trovò morto, steso a terra vicino all’ingresso, con la testa tagliata via
dal tronco. 16Allora diede in alte grida di dolore e di lamento, urlando con tutte le forze e
stracciandosi le vesti. 17Poi si precipitò nella tenda dove era alloggiata Giuditta e non la
trovò. Allora corse fuori davanti al popolo e gridò: 18«Gli schiavi ci hanno
traditi! Una sola donna ebrea ha gettato la vergogna sulla casa del re Nabucodònosor! Oloferne eccolo a
terra, ed è privo della testa».
19I comandanti dell’esercito assiro, appena udirono questo annuncio, si stracciarono i mantelli
e rimasero terribilmente sconvolti nel loro animo; entro l’accampamento si elevarono altissime le loro
grida e le urla di dolore.
1Tutti quelli che erano nelle tende, appena seppero dell’accaduto, restarono allibiti
2e furono presi da paura e terrore, e nessuno volle più restare a fianco dell’altro, ma
tutti insieme, disperdendosi, fuggivano per ogni sentiero della pianura e della montagna. 3Anche
quelli accampati sulle montagne intorno a Betùlia si diedero alla fuga. A questo punto gli Israeliti,
cioè quanti tra loro erano abili alle armi, si buttarono su di loro. 4Ozia mandò subito
a Betomestàim, a Bebài, a Coba, a Cola e in tutti i territori d’Israele messaggeri ad
annunciare l’accaduto e a invitare tutti a gettarsi sui nemici per sterminarli.
5Appena gli Israeliti udirono ciò, tutti compatti piombarono su di loro e li fecero a pezzi
arrivando fino a Coba. Scesero in campo anche quelli di Gerusalemme e di tutta la zona montuosa, perché
anche a loro avevano riferito quello che era accaduto nell’accampamento dei loro nemici. Quelli che
abitavano in Gàlaad e nella Galilea li accerchiarono colpendoli terribilmente, finché giunsero a
Damasco e nel suo territorio. 6Gli altri che erano rimasti a Betùlia si gettarono sul campo
degli Assiri, si impadronirono delle loro spoglie e si arricchirono grandemente. 7Gli Israeliti
tornati dalla strage si impadronirono del resto e le borgate e i villaggi del monte e del piano vennero in
possesso di grande bottino, poiché ve n’era in grandissima quantità.
8Allora il sommo sacerdote Ioakìm e il consiglio degli anziani degli Israeliti, che abitavano a
Gerusalemme, vennero a vedere i benefìci che il Signore aveva operato per Israele e anche per incontrare
Giuditta e salutarla. 9Appena furono entrati in casa sua, tutti insieme le rivolsero parole di
benedizione ed esclamarono verso di lei: «Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu magnifico vanto
d’Israele, tu splendido onore della nostra gente. 10Compiendo tutto questo con la tua mano, hai
operato per Israele nobili cose: di esse Dio si è compiaciuto. Sii per sempre benedetta dal Signore
onnipotente». Tutto il popolo soggiunse: «Amen!».
11Per trenta giorni tutto il popolo continuò a saccheggiare l’accampamento. A Giuditta
diedero la tenda di Oloferne, tutte le argenterie, i letti, i vasi e tutti gli arredi di lui. Ella prese tutto in
consegna e caricò la sua mula; poi aggiogò anche i suoi carri e vi accatastò sopra tutte
quelle cose. 12Tutte le donne d’Israele si radunarono per vederla e la colmarono di elogi e
composero tra loro una danza in suo onore. Ella prese in mano dei tirsi e li distribuì alle donne che
erano con lei. 13Insieme con loro si incoronò di fronde di ulivo: si mise in testa a tutto il
popolo, guidando la danza di tutte le donne, mentre seguivano, armati, tutti gli uomini d’Israele, portando
corone e inneggiando con le loro labbra.
14Allora Giuditta intonò questo canto di riconoscenza in mezzo a tutto Israele e tutto il
popolo accompagnava a gran voce questa lode.
1Giuditta disse:
«Intonate un inno al mio Dio con i tamburelli,
cantate al Signore con i cimbali,
componete per lui un salmo di lode;
esaltate e invocate il suo nome!
2Poiché il Signore è il Dio che stronca le guerre;
ha posto il suo accampamento in mezzo al popolo,
mi ha salvata dalle mani dei miei persecutori.
3Assur venne dai monti, giù da settentrione,
venne con migliaia dei suoi armati;
la loro moltitudine ostruì i torrenti,
i loro cavalli coprirono i colli.
4Disse che avrebbe bruciato il mio paese,
stroncato i miei giovani con la spada
e schiacciato al suolo i miei lattanti,
che avrebbe preso in ostaggio i miei fanciulli,
e rapito le mie vergini.
5Il Signore onnipotente li ha respinti
con la mano di una donna!
6Infatti il loro capo non fu colpito da giovani,
né lo percossero figli di titani,
né alti giganti l’oppressero,
ma Giuditta, figlia di Merarì,
lo fiaccò con la bellezza del suo volto.
7Ella depose la veste di vedova
per sollievo degli afflitti in Israele,
si unse il volto con aromi,
8cinse i suoi capelli con un diadema
e indossò una veste di lino per sedurlo.
9I suoi sandali rapirono i suoi occhi,
la sua bellezza avvinse il suo cuore
e la scimitarra gli troncò il collo.
10I Persiani rabbrividirono per il suo coraggio,
per la sua forza fremettero i Medi.
11Allora i miei poveri alzarono il grido di guerra
e quelli si spaventarono,
i miei deboli gridarono forte,
e quelli furono sconvolti;
gettarono alte grida,
e quelli volsero in fuga.
12Figli di giovani donne li trafissero,
li trapassarono come disertori,
perirono nella battaglia del mio Signore.
13Canterò al mio Dio un canto nuovo:
Signore, grande sei tu e glorioso,
mirabile nella potenza e invincibile.
14Ti sia sottomessa ogni tua creatura:
perché tu hai detto e tutte le cose furono fatte,
hai mandato il tuo spirito e furono costruite,
nessuno resisterà alla tua voce.
15I monti sulle loro basi sussulteranno insieme con le acque,
davanti a te le rocce si scioglieranno come cera;
ma a coloro che ti temono tu sarai sempre propizio.
16Poca cosa è per te ogni sacrificio di soave odore,
e meno ancora ogni grasso offerto a te in olocausto;
ma chi teme il Signore è sempre grande.
17Guai alle genti che insorgono contro il mio popolo:
il Signore onnipotente li punirà nel giorno del giudizio,
metterà fuoco e vermi nelle loro carni,
e piangeranno nel tormento per sempre».
18Quando giunsero a Gerusalemme, si prostrarono ad adorare Dio e, appena il popolo fu purificato,
offrirono i loro olocausti, le offerte spontanee e i doni. 19Giuditta offrì in voto a Dio tutti
gli oggetti di Oloferne che il popolo le aveva dato, e anche la cortina che aveva preso direttamente dalla camera
da letto di lui. 20Il popolo continuò a far festa a Gerusalemme vicino al tempio per tre mesi e
Giuditta rimase con loro.
21Dopo quei giorni ognuno tornò nella propria dimora, e anche Giuditta tornò a
Betùlia e rimase nella sua proprietà. Per il resto della sua vita fu famosa in tutta la terra.
22Molti se ne invaghirono, ma nessun uomo la conobbe per tutti i giorni della sua vita, da quando suo
marito Manasse morì e fu riunito al suo popolo. 23Ella andò molto avanti negli anni,
protraendo la vecchiaia nella casa del marito fino a centocinque anni. Concesse pure la libertà alla sua
ancella preferita. Quando morì a Betùlia, la seppellirono nella grotta sepolcrale del marito
Manasse 24e la casa d’Israele la pianse sette giorni. Prima di morire aveva diviso i suoi beni
tra i parenti più stretti di Manasse, suo marito, e tra i parenti più stretti della sua
famiglia.
25Non vi fu più nessuno che incutesse timore agli Israeliti finché visse Giuditta e per
lungo tempo dopo la sua morte.