L'adozione ecclesiale a distanza non è “personalizzata”, ma è una forma di “gemellaggio” tra due comunità.
Ci è stata suggerita dagli stessi missionari dei diversi luoghi con cui siamo in contatto da anni. La loro esperienza, infatti, li ha portati a vedere che, quando si tratta di bambini, è meglio far sentire loro che una intera comunità di famiglie cerca di aiutare un loro gruppo. Questo li aiuta ad essere più solidali nel loro cammino, a non cercare aiuti solo per uno di loro, ma per tutti insieme.
Inoltre questo permette la proposta di un progetto, in modo che l'aiuto non sia solamente un gesto di elemosina, ma chieda di crescere nell'impegno di studio e di maturazione. Sono, infatti, i responsabili delle classi che seguiamo a mandarci poi i risultati complessivi dell'intera classe, facendo sentire ai bambini che abbiamo a cuore tutto questo.
Inoltre, sempre più, dalle missioni, ci arriva la richiesta di un aiuto non solo per la prima alfabetizzazione, ma soprattutto, per l'istruzione superiore. Stiamo così prendendo coscienza che, se un medico od una giovane suora possono preparasi meglio alla loro missione, l'aiuto che diamo si moltiplica allora enormemente di frutti che ricadono su tutte le persone di quel luogo e di quella comunità, permettendo loro sempre più di aspirare ad una autonomia dagli aiuti esterni.
L'aiuto che diamo insieme fa sentire anche noi più comunità e Chiesa, in cui ci stimoliamo a vicenda a crescere non nell'indifferenza e nel disinteresse o nella cura di ciò che è solo nostro, ma nella responsabilità della condivisione materiale e spirituale di ciò che ci è stato donato in abbondanza. Fa crescere maggiormente in noi non solo il desiderio di dare, ma anche di conoscere la reale situazione dell'uomo e della Chiesa in altri continenti e di appassionarci alla loro storia, ricevendo noi il dono della loro testimonianza e ricchezza di umanità, di cultura differente e di fede.
Come sapete, cerchiamo di fare questo anche chiamando tutti i partecipanti ai progetti di adozione ad incontrare i missionari, quando vengono in Italia, per permettere loro di raccontare a tutti l'esperienza. Inoltre, dall'anno scorso, abbiamo cominciato l'esperienza parrocchiale di un viaggio di formazione missionaria ogni due anni, per promuovere la conoscenza dei luoghi dove sono nati questi “gemellaggi”.
Ci sembra anche utile confermare a tutti voi la nostra assicurazione che tutte le offerte destinate alle adozioni vanno direttamente e totalmente ai missionari responsabili, che le impiegano totalmente per i progetto che sono stati elaborati insieme, senza alcuna detrazione per le spese. Spesso alcuni di noi visitano le missioni, avendo così l'opportunità di verificare sul posto le varie problematiche.
Il crescere del numero di persone che mensilmente danno il loro contributo per questi progetti, ci ha permesso, in questi anni, di aggiungere alla prima classe adottata a Piabetà in Brasile, ben due classi in Zambia ed i progetti di istruzione superiore medica propostici in Kenya e Zambia, insieme ad aiuti più particolari, richiestici a Nairobi ed in Bielorussia.
Per i singoli progetti che si sviluppano di anno in anno vi invitiamo a leggere la proposta dell'anno in corso.
Ogni adozione in più ci permetterà di accettare ulteriori richieste analoghe di aiuto.