Marco Sandri

Presentazione

 

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Marco Sandri, artista sui generis a partire dal modo stesso in cui dipinge. Indossa un particolare casco al quale si può collegare un pennello che lui stesso controlla attraverso i movimenti della testa. La sua è una pittura fatta di gesti, di slanci e spasmi che assumono forma nei colori, nella concretezza del tratto, nell’astrattezza delle figure.
Marco non parla una lingua normale, fatta di parole e suoni condivisi, ma si esprime con lo sguardo, con il movimento e con la derivazione di questi, concretizzata nel segno pittorico.
Comincia a dipingere nel 1993 alla ricerca di una forma di comunicazione reale ed espressiva, lavora intensamente con l’aiuto di amici ed operatori, studia le opere dei maggiori artisti del novecento, tentando di riprodurle e reinterpretarle, in una continua trascrizione figurata della parola. Spesso si affida al gesto libero, oltre i contorni, oltre i limiti, oltre la norma, ed è proprio in questi casi che la sua espressività si fa più violenta e più sincera.


Oggi Marco ha 29 anni, e vive con la famiglia, composta da Lui, la mamma, il babbo e un fossile vivente di dinosauro di svariate tonnellate, Camilla, un simpaticissimo cane lupo. Ha inoltre una sorella, Chiara, che non vive con loro.
Marco ha una passione per Van Gogh, tanto da ispirarsi a lui per alcune tele e da commissionare il furto di due opere del pittore olandese, notizia sicuramente nota ai lettori in quanto se ne è parlato a lungo nei recenti telegiornali.
Marco è un ragazzo molto attivo: frequenta la parrocchia di Santa Melania, ama nuotare, uscire a fare passeggiate, leggere, ascoltare musica, e si impegna nei ritagli di tempo nel denunciare la presenza di barriere architettoniche nel suo quartiere e nelle zone circostanti.
Calcisticamente non è schierato, e ciò denota sicuramente una forma di intelligenza degna di questo nome. Ama viaggiare, e con i ricchissimi proventi delle sue opere è già stato a Londra e Parigi, città culturale per antonomasia. E' felice di poter condividere con tutti le sue opere perchè è una forma di comunicazione, e comunicare, conoscere, è la sua più grande passione.

Per un ricordo di Marco Sandri, che il Signore ha chiamato a sé, vedi l'articolo Le ruote del Conte, di Luca Dominici.

Ciao!
Marco


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