Raggruppiamo le testimonianze cinematografiche in
6 gruppi:
A. I filmati delle SS
Dello sterminio nazista esiste una documentazione
filmica realizzata dalle stesse SS, a scopo pubblicitario, per i cinegiornali
dell'epoca.
In particolare esistono filmati girati all'interno del
ghetto di Varsavia.
Riprendono la miserevole vita del ghetto, i cadaveri nudi della gente morta
di fame per le strade, gli interni delle case strapiene di sfollati, insieme
ad immagini della vita dei benestanti del ghetto, ancora in buone condizioni
fisiche.
Nelle intenzioni dell'operatore erano immagini da montare, con un commento parlato
che screditasse la popolazione ebraica, sottolineando la disumanità ed
il disinteresse dei ricchi verso i bisognosi, addossando ad essi la responsabilità
delle morti nel ghetto.
I filmati non furono mai proiettati durante la guerra e furono ritrovati in
archivio al termine di essa.
Alcune sequenze di essi sono state inserite da Andrej
Wajda nel suo film Doctor
Korczak, sulla vita del famoso pedagogo ebreo
ucciso a Treblinka.
Per il 50° anniversario della rivolta parte di questo materiale è
stato trasportato in VHS, col titolo Requiem for
500.000.
I nazisti filmarono anche la repressione della rivolta del ghetto.
Sono le immagini delle SS che avanzano dando fuoco a tutti i palazzi e a tutti
i bunker in cui gli ebrei si erano trincerati per cercare una ultima speranza
o una morte onorevole e l'immagine della loro morte tra le fiamme o della loro
resa.
Le ultime immagini mostrano il ghetto di Varsavia, totalmente raso al suolo.
Esistono anche immagini girate dai nazisti, nel 1944, relative al campo di transito
olandese di Westerbork,
il campo di Etty Hillesum
e di Jona Oberski. A nostra
conoscenza sono le uniche immagini filmate all'interno di un campo di concentramento
(molte sono invece le immagini fotografiche dell'interno dei campi - su di esse
vedi i testi commentati in questa rassegna).
Nel 1939 le SS girarono film di propaganda in appoggio al
Programma Eutanasia. Sono immagini di malati di mente
e portatori di handicap, ancora nelle loro case di cura, in Germania.
Il filmato tende a mostrare come la loro vita sia indegna di essere chiamata
umana e come essi siano un peso per l'intera nazione.
Dopo poco furono tutti condotti a morire nei Gaswagen,
nei camion trasformati per divenire camere a gas tramite l'anidride carbonica
prodotta dai motori, le prime rudimentali camere a gas.
B.
Filmati degli alleati
Un secondo gruppo di documenti filmici riguarda
le immagini riprese dagli alleati alla liberazione dei campi.
Un lungo filmato fu girato dai russi alla liberazione di
Auschwitz. I russi arrivarono al campo dieci giorni
dopo che esso fu abbandonato dai tedeschi.
Il giovane cameramen Alexander Woronzow
girò le immagini che apparvero poi con la regia di
I.Von Zur Muehlen
e con il titolo Die Befreigung von Auschwitz.
Le immagini testimoniano la spaventosa condizione che essi trovarono.
Ad Ovest gli anglo-americani ripresero molte sequenze, soprattutto a
Bergen-Belsen.
Le immagini furono poi affidate ad Alfred
Hitchcock perché
le montasse. Parte di questo materiale è stato trasmesso da RAI 2, nella
trasmissione Mixer.
Altre immagini furono riprese alla liberazione di
Buchenwald.
Alain Resnais usando il
materiale ora descritto e completandolo con riprese cronologicamente successive
girò Nuit e
Brouillard (Nebbia e ombra -
dal nome del decreto che proibiva la divulgazione di notizie sui Lager), nel
1948.
C.
Film di interviste
Un terzo gruppo di film sono costruiti su interviste
ai sopravvissuti.
Il più importante è certamente il capolavoro di
Claude Lanzmann,
Shoah. Il regista, mentre intervista molti dei
sopravvissuti, ne riprende i loro volti e le loro espressioni, intercalate da
sequenze girate sui luoghi che un tempo videro gli avvenimenti dello sterminio.
Ci mostra così i paesaggi dei ghetti, delle linee ferroviarie, dei Lager.
S.Spielberg, dopo l'esperienza
di Schindler's List,
ha iniziato la costituzione, in America, di un video-archivio dell'Olocausto.
Il progetto parte dalla consapevolezza che tra non molto scompariranno tutti
i testimoni diretti dell'Olocausto (sono passati ormai 50 anni dalla liberazione
dei campi).
Obiettivo della ricerca è ricercare tutti i testimoni ancora viventi,
intervistarli e filmarli, in maniera da avere documentazione su ogni particolare
possibile riguardante lo sterminio.
Mixer ha dedicato
una puntata, dal titolo L'affare Perlasca
al giusto
Giorgio Perlasca che salvò, fingendosi console
spagnolo, migliaia di ebrei di Budapest.
Enrico Deaglio, conduttore
della trasmissione, lo intervista. Le risposte dell'ormai vecchio Perlasca sono
commoventi e sorprendenti.
Jon Blair ha girato
Schindler, nel 1983, un film documentario con
immagini d'epoca, intervallate da importanti interviste ai sopravvissuti della
famosa lista.
La rubrica Sorgente di vita
ha dedicato una trasmissione, con il titolo Ritorno
ad Auschwitz e con la regia di
D.Toaff, al viaggio che
Primo Levi ha fatto ad Auschwitz,
per guidarvi un gruppo di visitatori. Levi accetta di raccontare sotto lo
sguardo della telecamera i suoi ricordi e le sue sensazioni di adesso. del decreto che proibiva la divulgazione di notizie sui Lager), nel
1948.
D.
Film di fiction
Un quarto gruppo di opere trascrive in film
i racconti dei deportati.
Il migliore è certamente Ballata per un
condannato (Playing for time), basato
sul libro Ad Auschwitz c'era
un'orchestra di
Fanja Fenelon, ebrea francese cantante e musicista,
sopravvissuta al campo di Auschwitz-Birkenau,
dove fece parte dell'orchestra femminile, diretta da
Alma Rosè. Ne è regista
Daniel Mann ed interprete principale
Vanessa Redgrave.
Kapò di
Gillo Pontecorvo, pur basato su studi precisi è
una storia di fiction, che mostra i compromessi a cui bisognava abbassarsi per
cercare di sopravvivere nel Lager, cercando di salire nella gerarchia e divenendo
appunto Kapò, con
autorità sugli altri detenuti.
Jona che visse nella balena
di Roberto Faenza, tratto
dal libro Anni d'infanzia
di Jona Oberski, racconta
la storia vera di Jona,
bambino di 4 anni che viene deportato con i genitori nel campo di transito di
Westerbork e poi condotto
a Bergen-Belsen, dove sopravviverà
perdendo i suoi familiari.
Il famoso Schindler's List
di S.Spielberg racconta
l'ambigua storia di Oskar Schindler
che da nazista diviene salvatore di ebrei.
Il film è, nel suo insieme, un capolavoro. Solo ci appare debole la rappresentazione
dei nazisti e della polizia ebraica.
Non appare con sufficiente chiarezza che lo sterminio non è dovuto a
follia di singoli, non dipende dalla malinconica pazzia di Amon Goeth. La responsabilità
collettiva tedesca è in ombra, cosi' come la sua terribile capacità
di coinvolgere parte della popolazione ebraica ad essere strumento di sterminio
per i loro fratelli.
E.
Film su Roma e l'Italia
I fatti dell'ottobre 1943 sono descritti da
C.Lizzani ne
L'oro di Roma,
girato nel 1961.
Memoria presente - Gli ebrei di Roma,
di A.Giannarelli raccoglie
le testimonianze della deportazione degli ebrei di Roma.
F.
Film sulla Germania
Un sesto ed ultimo gruppo di opere tratta delle
reazioni (o delle non reazioni dei tedeschi). Opera interessantissima è
a questo proposito La ragazza terribile,
basata sulla storia vera di Anne Rosmus,
giovane ragazza tedesca di Passau,
che decide di fare un tema, per un concorso, sulla sua città ai tempi
del nazismo. Suo scopo è mostrare l'opposizione o l'estraneità di
molti all'Olocausto. Nel corso della ricerca, mille volte ostacolata, deve invece
tristemente arrivare a costatare una responsabilità collettiva ed una impunità
successiva alla guerra. Molti degli implicati hanno tranquillamente continuato
a fare carriera dopo la guerra.
N.B. Il materiale descritto è disponibile in VHS presso
il CDEC, Centro Documentazione Ebraica
Contemporanea, via Eupili 8, 20145, Milano, tel. 02/316338.
Gran parte di esso è disponibile anche presso il Centro Culturale
Due Pini, curatore di questo testo, Via R. Zandonai 4, 00194, Roma, tel.
3292326-3294288.
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