Rassegna libraria Voci dalla Shoah

Capitolo 2 - L'Eliminazione dei Disabili e dei Malati di Mente

Henry Friedlander
Le origini del genocidio nazista
Roma, Editori Riuniti, 1997

Lo storico G.Mosse, nei suoi studi fondamentali per comprendere il nazismo, ha analizzato come l'ideologia razzista fosse, fin dai primordi, un caposaldo nel pensiero di Hitler. Tutte le razze (in realtà, secondo le affermazioni della moderna biologia, non esistono razze umane) erano classificate in un sistema che aveva al vertice la razza ariana e, all'infimo gradino la razza ebraica. Le razze di ceppo latino erano classificate comunque come leggermente inferiori a quelle ariane (e così, quindi, la nazione italiana, spagnola e francese), mentre molto in basso erano le razze slave (fra gli altri i popoli polacco e russo).
In ossequio a questo dogma razziale, per difendere la purezza della razza ariana, Hitler con i suoi gerarchi decise l'eliminazione di tutte i cittadini tedeschi portatori di handicap dalla nascita o malati di mente.
In questo testo, Friedlander, nato a Berlino nel 1930, deportato in vari campi, fra cui Auschwitz, studia lo sterminio di queste categorie di persone, che servì, fra l'altro a sperimentare le tecniche dell'omicidio di massa, poi utilizzate nei campi di concentramento.
E' il primo sterminio di massa nazista ed era chiamato nei documenti ufficiali con due nomi di copertura: programma eutanasia o T4 (dalla via in cui risiedevano gli uffici deputati alla sua realizzazione: Tiergarten Strasse n.4).
L'uccisione avvenne in sei centri, fondati per l'occasione: Grafeneck nel Wurttemberg, Brandeburgo sull' Havel, vicino Berlino, Hartheim, vicino Linz, Sonnenstein a Pirna, nella Sassonia, Bernburg sul Saale nella provincia prussiana della Sassonia e Hadamar a Hessen.
Non c'è ancora una data precisa sull'inizio delle uccisioni (gli interrogati non ricordano con precisione), ma certamente va situata tra il dicembre 1939 ed il gennaio 1940. Si sa con certezza di 70.000 uccisioni.
Il programma fu arrestato da Hitler nell'agosto del 1941, dopo fortissime critiche da parte dei vescovi e dei pastori tedeschi. Hitler affermò comunque conclusa la prima fase dell'eutanasia.



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