Bibbia di Gutenberg o di 42 righe (1452-1456) |
Nel 1452 Gutenberg cominciò la stampa della Vulgata di Girolamo. Per condurre a compimento tale lavoro necessitava di finanzia tori. Johannes Fust gli prestò la somma di 800 guilders nel 1449 e nel 1452 vi aggiunse altri 800 guilders. Enea Silvio Piccolomini, che divenne papa col nome di Pio II, riferiva nel 1455 che aveva visto diversi fascicoli di questa Bibbia nell'ottobre 145 4 ad una Dieta a Francoforte. Ciò indicherebbe che a quel tempo la stampa era già stata completata. Sull'ultima pagina del secondo volume di una copia conservata nella Bibliothè que Nationale a Parigi è scritto che essa fu rubricata, dipinta e rilegata tra i l 15 e 24 Agosto 1456. Gutenberg desiderava imitare i codici copiati a mano, pertanto stampava su due colonne, usando un carattere simile al gotico, molto ampio, chiamato "textura". Il nome deriva dal fatto che i caratteri nelle linee verticali sembrano c o ntenere un'intrecciatura. La stampa a caratteri mobili ridusse i costi di copiatura dei testi e permise la loro diffusione. Gutenberg stampava oltre che su pergamena, anche su carta. La carta era normalmente ricavata da stracci. Il più antico manoscritto g reco su carta [Vat. Gr. 2200], risale al IX sec. d.C., mentre il codice su carta Vat. Gr. 504 del 1105 è il più antico codice Bizantino cartaceo sopravvissuto. La carta cominciò ad imporsi come supporto scrittorio solo intorno all'XI sec. d.C. Come abbiam o già detto, la prima Bibbia stampata da Gutenberg è nella versione Vulgata. Essa è nota come "Bibbia di 42 righe", poichè il testo è disposto su due colonne per pagina, per un totale di 42 righe. Inizialmente furono stampate approssimativamente 180 copie, 40 su pergamena, 140 su carta, impiegando: 100.000 caratteri, 6 presse e 20 stampatori, oltre a vari altri assistenti (inchiostratori, addetti alla carta, ecc.). Ciascuna Bibbia possedeva un totale di 1282 pagine. A causa del gran numero di caratteri nece s sari, si stampava solo una pagina al giorno. Furono pertanto necessari 3 anni per terminarne la stampa. Un copista nel medesimo tempo avrebbe ricopiato una sola Bibbia! Alla stampa in bianco e nero, faceva seguito la miniatura. La rubricatura delle iniziali e dei titoli è in rosso e blu. I "Nomina Sacra" sono evidenziati con una lineetta rossa o un segno sulla lettera capitale all'inizio di una sentenza. Da 2 a 10 linee, a seconda dell'importanza della posizione, erano lasciate in bianco durante la stampa p er consentire ai miniatori l'inserimento delle iniziali. Gli acquirenti di tali Bibbie potevano decidere che tipo di decorazioni desideravano, in tal modo ogni pezzo diveniva unico. Sulle prime pagine della Bibbia su carta, sono evidenti le tracce degli e s perimenti tipografici di Gutenberg: 40 linee (fogli 1-5 e fogli 129-132), 41 linee (foglio 5 verso), poi 42 linee dal foglio 6 in avanti, da cui il nome. Attualmente conservata a Magonza, nel Gutenbergmuseum, è stata dichiarata “ patrimonio dell' umanità” d a ll'Unesco. E' inserita nel registro della “ Memoria del mondo” . Grazie al sito della British Library, è possibile leggerla e consultarla interamente su internet all'indirizzo http://prodigi.bl.uk/gutenberg/ . Dopo di lui numerose edizioni a stampa della Bibbia si susseguirono rapidamente, molte in traduzione tedesca, ben prima della Bibbia tedesca di Lutero.
Dopo l'invenzione della stampa uno dei primi libri a essere stampati fu la Bibbia. Anche il testo ebraico fu
presto stampato. La prima Bibbia completa stampata (editio princeps) fu pubblicata nel 1488 nel nord Italia, a
Soncino, da R.Joshua. Sempre in Italia, a Venezia, ci fu l'attività di stampa dell'olandese Daniel
Bomberg. La seconda edizione della Bibbia stampata da Bomberg nel 1524-1525 riporta anche la masora. Questo testo
rimase in uso comune fino alla pubblicazione della terza edizione della Biblia Hebraica di R.Kittel nel 1937.
Nel 1522 era stata pubblicata anche la Biblia Polyglota Complutensia (6 volumi) del cardinale Ximenes de
Cisneros, arcivescovo di Toledo. Per l'AT il testo era disposto in tre colonne (ebraico, greco, latino).
Il testo della Complutense è preferibile a quello della Bibbia di Bomberg, perché gli autori hanno
potuto consultare manoscritti più antichi. I masoreti (il nome viene probabilmente dalla parola ebraica
masora, “tradizione”) erano studiosi che svolgevano due tipi di lavoro sul testo: ponevano i segni
vocalici nel testo e facevano delle osservazioni sulle singole parole o frasi.
Novum instrumentum omne di Erasmo da Rotterdam 1516 d.C. |
Il 1° marzo 1516 a Basilea fu pubblicato e messo in vendita presso l'editore Froben di Basilea, il Novum Instrumentum Omne del grande umanista Erasmo da Rotterdam. Erasmo, per la sua edizione scelse i manoscritti che gli erano più comodamente accessibili, vi apportò le correzioni che riteneva necessarie e li mandò direttamente in tipografia, dove essi furono trattati come un manoscritto qualsiasi, sul quale i compositori tipografici tracciavano con la massima disinvoltura i loro segni di richiamo. Per l'Apocalisse giovannea Erasmo non trovò a Basilea nessun manoscritto, ma ne ebbe uno in prestito dal suo amico Reuchlin. In questo manoscritto mancava la parte finale dell'Apocalisse: Erasmo risolse il problema compiendo egli stesso una retroversione dal latino in greco del passo mancante e per giunta con parecchi errori. Il volume conteneva a fronte del testo greco, una traduzione latina compiuta da Erasmo. Il difetto fondamentale di questa edizione non consiste nei molti errori che essa contiene, ma nel tipo di testo. Erasmo aveva posto a base dell'edizione codici dei secoli XII – XIII, i quali, nell'insieme, tramandavano il testo dell'età bizantina, la koiné, il “testo di maggioranza”, cioè il più recente e il peggiore dei diversi tipi di testo nei quali il Nuovo Testamento ci è giunto; e i successori di Erasmo lo seguirono per questa via. Il testo delle edizioni che si attennero a quella di Erasmo viene chiamato textus receptus . Il lavoro di studiosi quali Bengel, Wettstein e Griesbach e soprattutto di Karl Lachmann, professore di filologia classica a Berlino, il quale dichiarò la necessità di risalire al testo della Chiesa della fine del quarto secolo, porterà gradualmente all'abbandono del textus receptus. Il primo ad attuare il programma di Lachmann sarà Constantin von Tischendorf, il quale prima tradusse il codice di Efrem rescritto (sec. V) e poi effettuò la sensazionale scoperta del codice Sinaitico (sec. IV), sul quale basò la sua edizione del Nuovo Testamento. In Inghilterra Brooke Foss Westcott (professore a Cambridge e più tardi vescovo a Durham) e Fenton John Anthony Hort (professore a Cambridge), presero come base per la loro edizione il Codice Vaticano (sec. IV). L'abbandono definitivo del textus receptus avvenne nel 1898 con la pubblicazione a Stoccarda del Novum Testamentum graece di Eberhard Nestle.
Venetiis, apud Iolitos, 1588 (in Venezia, presso i Gioliti, 1588)
La Bibbia è stampata in 4° con testo a due colonne con caratteri tondi molto minuti e con frequenti
incisioni in legno assai eleganti.
La stamperia dei Gioliti era una delle più importanti nella Venezia del XVI secolo. Fondata da Giovanni
Giolito de' Ferrari, continuò a stampare splendidi volumi soprattutto col figlio Gabriele.
Cessò l'attività i primi anni del XVII secolo.
I due tomi dell'Antico e del Nuovo Testamento sono riuniti in un volume. Il primo ha 679 pagine, il secondo 199
pagine più gli indici. Ogni tomo ha il suo frontespizio.
Il volume è rilegato in piena pelle moderna con fregi impressi a secco ai piatti e al dorso (3 nervi).
Originale a stampa della Sacra Biblia dei Gioliti (1588) |
Biblia sacra sive Testamentum Vetus et Testamentum Novum A T. Beza
Ex graeco in latinum versum
Amsteraedami,
tipis Joannes Blaeu, 1651
Bibbia Sacra o Antico e Nuovo Testamento tradotti in latino dal greco dal Codice di T.Beza
in Amsterdam
per i tipi di Joannes Blaeu, 1651
La stamperia Blaeu fondata da Willem e continuata dai figli Jan e Cornelis era famosa in tutta Europa nel XVII
secolo anche per i suoi famosi atlanti.
La Bibbia è stampata in 8°, con splendidi caratteri di stampa, molto piccoli ma ben leggibili, che
permettono di contenere i due testi sacri in un volume di dimensioni ridotte e con 895 pagine.
Originale a stampa della Biblia Sacra della tipografia Blaeu di Amsterdam (1651) |