CODICE “DI EFREM RESCRITTO”


Codice C
Codice detto “di Efrem rescritto” o Codice C
V sec. d.C.

Questo manoscritto è un palinsesto (da “ palin” , “ di nuovo” e “ psao” , “ raschio"). I palinsesti sono manoscritti in cui il testo originale è stato lavato o raschiato via, per far posto ad un altro testo. Su 241 codici biblici in maiuscola, 55 sono palinsesti. Il test o della Bibbia del codice di Efrem risale al V sec. d.C. Intorno al XII sec. i fogli di pergamena furono lavati per cancellarne il testo della Scrittura e copiare i 38 trattati di Efrem in lingua greca. Dopo la caduta di Costantinopoli il codice fu portato a Firenze, poi passò a Parigi al seguito di Caterina de' Medici. Ora esso appartiene alla Biblioteca Nazionale di Parigi. Il testo sottostante del NT fu decifrato nel 1834 dal Fleck e nel 1843 dal Tischendorf con l'aiuto di reagenti chimici. Nel 1845, Tis c hendorf pubblicò l'AT. I reagenti chimici utilizzati, purtroppo, presentavano l'inconveniente di annerire con il tempo la pergamena, rendendo in tal modo il testo illeggibile. Oggi è possibile leggere il testo facendo uso dei raggi ultravioletti. Il codic e è in pergamena, conta 209 fogli che misurano circa 33x27cm ciascuno. Il testo è su una sola colonna per pagina. Lo scriba non inserì né spiriti, né accenti, ma solo qualche apostrofo. Ciascun periodo è concluso da un punto. Sono frequenti lettere evidenz i ate, come per il codice Alessandrino. Nel codice originariamente era contenuta l'intera Bibbia. Oggi si conservano 64 fogli dell'AT contenenti quasi tutto il Qohelet, frammenti del Cantico dei Cantici e dei Proverbi, parte del Siracide e della Sapienza. D e l NT (145 fogli in tutto) rimangono porzioni di tutti i libri, eccetto della seconda lettera ai Tessalonicesi e della seconda lettera di Giovanni.

CODICE DI BEZA

Codice D
Codice di Beza Cantabrigiensis o Codice D
V sec. d.C.

Questo codice deve il suo nome al fatto di essere appartenuto al riformatore Teodoro di Beza. Nato a Ginevra il 24-6-1519, calvinista, discepolo prediletto di Calvino, direttore de ll' Accademia Teologica di Ginevra, costui ne fece dono, nel 1581, all'università inglese di Cambridge (dove è attualmente conservato). Da qui il nome di Cantabrigiensis (“ di Cambridge” ). Beza scrisse, nella lettera di accompagnamento al codice, che esso f u sottratto dagli ugonotti, al monastero di Sant'Ireneo in Lione, durante la guerra del 1562. Beza riteneva, inoltre, che il manoscritto fosse custodito da lungo tempo inutilizzato nel monastero, a coprirsi di polvere. Sembra, al contrario, che il codice f o sse usato nel 1546 al Concilio di Trento, a causa di una lezione latina di Giovanni 21 avallata solo dal testo greco del codice. Probabilmente, quindi, il codice era in Italia intorno alla metà del XVI sec. Da Lione proveniva anche Michele Serveto, messo al rogo nella Ginevra calvinista di quegli anni. Beza scrisse in difesa di questa esecuzione.
Secondo K. e B.Aland il codice sarebbe stato copiato in Egitto o nell'Africa del Nord da un copista la cui lingua materna era il latino. Le correzioni, che intere ssano più il testo greco che quello latino, riguardano principalmente Luca ed Atti e sembrano essere il frutto del lavoro di un esperto teologo. Attualmente il codice è tendenzialmente datato al V sec. Il testo è bilingue, greco e latino. Il testo greco è sul "lato d'onore", quello sinistro. Il testo latino dipende da quello greco, e si discosta da tutti gli altri testi della tradizione testuale latina del NT. Il manoscritto è in pergamena, e conta 415 fogli di 26x21,5 cm. Il testo è su una colonna per pagina, con righe di diversa lunghezza, corrispondenti ad unità di senso, onde rendere agevole la lettura durante il servizio cultuale. Il Codice contiene oggi solo i quattro Vangeli (nel seguente ordine: Matteo, Giovanni, Luca, Marco), gli Atti degli Apostoli e pochi versi in latino della 3Giovanni (vv. 11-15).

CODICE ALESSANDRINO


Codice A
Codice Alessandrino o Codice A
V sec. d.C.

Il codice Alessandrino o Codice A contiene AT e NT con lacune. Nel NT è andato quasi complet a mente perduto il vangelo di Matteo. Il manoscritto è di qualità varia, a seconda dei libri, che furono copiati da diversi manoscritti. E' scadente nei Vangeli, di alta qualità nel resto del Nuovo Testamento e, più che mai nell'Apocalisse.
Gli studiosi datano il Codice A alla metà o all'inizio del V sec. d.C. Il Codice Alessandrino è così chiamato poiché ne è documentata l'esistenza nella B i blioteca del P a triarca di Alessandria fin dall'XI sec. Fu poi donato al re d'Inghilterra Giacomo I, per intercessione del Patriarca Cirillo L u karis di Costantinopoli. Giacomo I morì prima di poterlo ricevere ed il volume arrivò in I n ghilterra nel 1627 nelle mani del figlio di Gi a como I, Carlo I. E' conservato al British Museum.
Il Codice Alessandrino è attualmente formato da 773 fogli di pergamena di cm. 32x26 (originalmente i fogli debbono essere stati 822). La scrittura usata è l'unciale in "scriptio continua". Contiene i testi canonici dell'AT (622 fogli) a cui mancano Gen e si 14, 14-17; 15, 1-5, 16-19; 16, 6-9; 1Re 12, 20- 14, 9; Salmi 5, 20- 80, 11. Sono presenti a n che tutti i libri greci dell'Antico Testamento. Sono presenti anche i testi apocrifi del III e IV libro dei Maccabei.
Il NT (144 fogli) contiene i testi canonici meno Matteo 1, 1- 25, 6 (mancano 25 fogli); Giovanni 6, 50- 8, 52 (due fogli); 2Corinzi 4, 13- 12, 6 (3 fogli). Il NT contiene anche le due epistole di Clemente R o mano (manca un foglio della 1Clemente, e 2 fogli finali della 2Clemente), uno dei Padri Apostolici. Una lista aggiunta al codice mostra che anche il Libro dei Salmi di Salomone era incluso nel cod i ce, ma lo spazio che separa questo libro dagli altri del NT, lascia intendere che forse esso non era considerato canonico.
L'ordine dei testi del NT è il seguente: Vangeli, Atti, Epistole Cattoliche, Epistole P a oline (con la lettera agli Ebrei posta prima delle lettere Pastorali), Apocalisse.
Originariamente il codice era in un solo volume, attualmente è rilegato in quattro v o lumi le cui cope r tine recano impresse le insegne di Carlo I. Tre volumi contengono l'AT ed uno il NT. Il testo è scri t to su due colonne per pagina di circa 49-51 righe per colonna. Ciascun nuovo paragrafo è indicato da una grossa lettera iniziale e freque n temente da uno spazio. Non sempre la lettera evidenziata coincide con l'inizio di un paragrafo o di una parola.


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