Codice Sinaitico o Codice (“aleph”) o Codice S IV sec. d.C. |
Datato alla metà del quarto secolo, catalogato con
la prima lettera dell'alfabeto ebraico (aleph), conteneva in origine, sia il
Nuovo che l'Antico Testamento, insieme alle lettere di Barnaba ed al Pastore
di Erma, testi dei Padri Apostolici, scritti anch'essi in greco .
Ritrovato dal ricercatore Costantino von Tischendorf nella biblioteca
del monastero di Santa Caterina al monte Sinai, nel 1844. Fu portato poi a San
Pietroburgo. Nel 1933 fu venduto al British Museum di Londra ove é attualmente
conservato.
Il Codice Sinaitico consta di 346 e 1/2 fogli di pergamena. Ciascun foglio misura
43x38 cm. Calcolando che la pelle conciata di una pecora può fornire
solo due fogli di tale formato, debbono essere state necessarie non meno di
170-180 pecore per approntare il solo materiale scrittorio. Evidentemente il
committente del manoscritto doveva essere molto facoltoso (lo stesso vale per
tutti gli antichi Codici biblici). Il codice presenta quattro colonne di testo
per facciata, eccetto nei libri poetici il cui testo in versi è disposto
in due colonne di notevole larghezza. Le quattro colonne forse dipendono dalla
notevole grandezza dei fogli usati, dalla necessità di rendere più
leggibile il testo in "scriptio continua" (la scrittura è cioè
continua, senza interruzioni tra le parole) spezzandolo più frequentemente.
Il manoscritto è in lettere unciali (in maiuscolo), senza accenti e spiriti,
o segni di interpunzione, eccetto a volte l'apostrofo e il punto alla fine di
un periodo. Le lettere sono tutte uguali, mancano ornamenti. I copisti non seguono
la divisione del testo proposta da Eusebio di Cesarea, che ci è testimoniata
nella sua lettera a Carpiano. Tutti questi elementi, insieme alla presenza della
lettera di Barnaba e del Pastore d'Erma, fanno propendere per la datazione al
IV sec.
Il manoscritto ha subito varie mutilazioni, specialmente nei libri da Genesi
ad Esdra. Ciò che rimane (198 fogli) è costituito da frammenti
di Genesi 23 e 24, Numeri 5, 6 e 7, 1Cronache 9, 27- 19, 17; Esdra 9, 9- 10,
44; Lamentazioni 1, 1- 2, 20. Integri sono invece i libri di: Nehemia, Ester,
Gioele, Abdia, Giona, Nahum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia, Isaia,
Geremia. Il manoscritto contiene anche i testi veterotestamentari greci di Tobia,
Giuditta, 1Maccabei e l'apocrifo 4Maccabei (mentre il codice non ha mai contenuto
2 e 3 Maccabei). Il NT (148 fogli) contiene tutti i libri considerati canonici,
più l'epistola di Barnaba (a Barnaba seguivano 6 fogli andati perduti,
di cui non si conosce il contenuto) ed il Pastore d'Erma (incompleto). Le epistole
di Paolo precedono gli Atti, e la lettera agli Ebrei segue 2Tessalonicesi. Il
testo del Codice Sinaitico in generale assomiglia molto a quello del Codice
Vaticano. Nell'AT il testo del Sinaitico è più simile a quello
del Codice Alessandrino.
Dobbiamo il ritrovamento del Codice Sinaitico a Constantin Von Tischendorf. E' lui che raccontò come un
romanzo l'avventurosa storia della scoperta.
Von Tischendorf, studioso che all'età di soli venticinque anni aveva tradotto il Codice di Efrem
rescritto, si trovava nel 1844 nel Monastero di S.Caterina alla ricerca di manoscritti antichi. Per caso vide
nella libreria del monastero una cesta contenente 43 fogli di pergamena di un antico manoscritto, probabilmente
destinati ad essere distrutti. Tischendorf si rese conto che quei fogli erano parti della LXX (l'Antico
Testamento in greco) e contenevano brani di Geremia, Nehemia, 1 Cronache ed Ester. I monaci, diffidenti, pure
conoscendo l'esistenza di altre pagine del Codice, si rifiutarono di fargliele esaminare. Tischendorf ottenne
però in dono i fogli ritrovati che pubblicò in fac-simile nel 1846. Nel 1853 una seconda spedizione
si rivelò infruttuosa, tranne che per il ritrovamento di due frammenti del Libro della Genesi.
Nel 1859 Tischendorf effettuò una terza visita al convento grazie all'aiuto dello Zar Alessandro II, dal
quale dipendevano allora tutti i monasteri greco-ortodossi. Un monaco mostrò allo studioso un manoscritto
che aveva trovato casualmente nella sua cella, nascosto tra vari oggetti. Si trattava di un'altra parte del
Codice, contenente gran parte dell'AT e tutto il NT con l'Epistola di Barnaba e il Pastore d'Erma. Tischendorf
che non era riuscito a convincere i monaci a lasciargli il manoscritto iniziò a trascriverlo nel Monastero
stesso. Successivamente riuscì a farselo inviare al Cairo in un altro monastero greco-ortodosso per
continuare a copiare il testo. Infine Von Tischendorf riuscì a far regalare il manoscritto allo Zar.
Nel 1869 lo Zar diede una ricompensa ai due monasteri. Il fac-simile dell'intero manoscritto venne pubblicato
nel 1862 con il nome di Codice Sinaitico.
Nel 1867 vennero pubblicati altri frammenti del Codice Sinaitico con testi della Genesi e dei Numeri.
L'Archimandrita Porfirio li aveva rinvenuti ed erano stati usati per riparare altri manoscritti.
Altri quattro rinvenimenti seguirono a questo. Nel 1933 il Codice fu venduto all'Inghilterra dal governo
sovietico per 100.000 sterline. Recentemente nel monastero di S.Caterina sono stati ritrovati altri 9 fogli
contenenti parte della Genesi.