Antropocentrismo o teocentrismo, grazia o libertà? (da Romano Guardini)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 30 /03 /2008 - 23:21 pm | Permalink | Homepage
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Da R.Guardini, Diario. Appunti e testi dal 1942 al 1964, Morcelliana, Brescia, 1983, p.28.
Ricorrendo a un’immagine figurata, per il nostro pensiero la totalità dell’esistenza ha non uno, ma due centri, non è un cerchio, bensì un’ellisse. A monte di questi due punti si risale fino a qualcosa di ultimo, che per noi è irraggiungibile. Appena si cerca di venire a capo del problema in linea teorica, o s’esclude la libertà dell’uomo e s’arriva al fatalismo, o s’esclude l’onnipotenza di Dio e si giunge ad un Dio che si limita a stare a guardare come nel deismo. In entrambi i casi, ne risulta distrutta la verità viva.

Da R.Guardini, L’inizio. Commento ai primi cinque capitoli de Le confessioni di S.Agostino, Jaca Book, Milano, 1973, p.63.
Poiché Dio ha voluto la libertà, realmente e integralmente, quindi anche come possibilità che essa si rivolga contro la sua volontà. Dietro ogni strato, se così si può dire, della sua volontà che viene contrariato, se ne trova un altro più profondo che di nuovo riceve in sé il contrariante, e dietro a tutto c’è l’avvolgimento totale di Colui che è semplicemente il Signore.