Miracoli (fraintendimento dei)

 

da Processo a Gesù

di Diego Fabbri  

 


 

(N.B. nel testo Giovanni e Pietro sono gli apostoli chiamati in scena)

 

GIOVANNI

(intervenendo). Non vorrei che credeste che i miracoli fossero la principale occupazione di Gesù!

 

DAVIDE

(ironico). Ah, no?

                

GIOVANNI

Vi sbagliate!

 

DAVIDE

Prendo atto di questa vostra affermazione. Gesù faceva i miracoli senza dar loro gran peso, è questo che volete dire?

 

PIETRO

(Impetuoso). Sì, li faceva quasi a malincuore!

 

GIOVANNI

Benché voi abbiate l’aria di non volerlo credere, io vi dico che Gesù diventava triste quando la gente gli chiedeva un prodigio. Sembrava dire: non capiscono che questo linguaggio! Allora si nascondeva, scappava perfino.

 

PIETRO

Una volta, che la folla si accalcava sulla spiaggia del lago di Tiberiade, e in un momento di entusiasmo stava per proclamarlo re, Gesù fu costretto a salire su una barca e a prendere il largo. Ma quando giunse alla sponda opposta, c’era anche lì la stessa gran turba di popolo che l’aspettava. Allora riprese a parlare, a predicare...e continuò; continuò finché si fece notte...

 

GIOVANNI

Ecco quel che Gesù faceva con gusto: parlare! Questo sì! Parlare... parlare... spiegare, spiegare: si accaniva, si esaltava, si commuoveva a spiegare.  

 


 

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