«Negli occhi di Morhange coglievo per la prima volta la fierezza, la gioia di essere perdonato, ma anche – e questo era assolutamente nuovo per lui – la scoperta di qualcosa come la gratitudine». Breve nota di Andrea Lonardo su di una scena di Les Choristes - I ragazzi del coro

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 19 /04 /2021 - 00:12 am | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Educazione, Cinema e Musica.

Il Centro culturale Gli scritti (18/4/2021)

Les Choristes - I ragazzi del coro si apre presentando Pierre Morhange, ormai famoso direttore d'orchestra francese. Ma, da lì, in flashback, si passa al racconto della sua storia. E si torna a quando egli era “recluso” in un collegio con insegnati anaffettivi e, al limite, disumani, con altri ragazzi provenienti da situazioni difficili, in una località dal nome significativo: “Fondo dello stagno”.

Morhange era allora un ragazzo indisciplinato e ribelle, ancora più incattivito in un contesto così inadatto ad una crescita armonica e così avverso a quei ragazzi.

Mathieu, giunto al Fondo dello stagno, inizia ad instaurare un clima diverso, pur avversato da tutti gli educatori, e scopre la meravigliosa voce di Morhange e la sua predisposizione alla musica.

Nella meravigliosa scena che segue si vede il coro dei ragazzi costituito da Mathieu in mezzo a mille avversità, ormai capace di esecuzioni eccellenti che, da lui diretto, esegue un brano dinanzi agli educatori a cui niente interessa di quel coro e dinanzi ad una delle principali benefattrici del Collegio.

Morhange non vuole ancora lasciarsi coinvolgere e continua a vivere in maniera ribelle, ma Mathieu lo fissa e lo ama, restituendogli, per la prima volta nella vita, dignità.

Nel Diario che Morhange ha fra le mani per la prima volta all’inizio del film, ora che è ormai affermato come famoso musicista, trova le memorie che raccontano ciò che al tempo degli eventi aveva scritto il suo antico maestro, senza mai immaginare che il suo discepolo le avrebbe lette un giorno: «Negli occhi di Morhange io coglievo per la prima volta la fierezza, la gioia di essere perdonato, ma anche – e questo era assolutamente nuovo per lui – la scoperta di qualcosa come la gratitudine».

Una scena indimenticabile: