Risparmiare tempo per fare cosa del tempo risparmiato? Su di un brano di Antoine de Saint-Exupéry, di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 21 /10 /2019 - 08:58 am | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una breve nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Tempo libero.

Il Centro culturale Gli scritti (20/10/2019) 

Tutta la tecnologia sembrerebbe apparentemente costruita per risparmiare tempo. Dal fast food all’informatica, dai mezzi di spostamento sempre più veloci alle nuove modalità di apprendimento.

Se così fosse ci ritroveremmo con una quasi infinità di tempo libero!

Al contrario,quanto più si afferma una modalità di vita post-moderna, i ritmi di vita diventano sempre più frenetici.

Per questo le persone più intelligenti riscoprono lo slow food e il camminare pian piano per pensare e godere. Per questo esiste la preghiera che è la vera cura dell’interiorità e l’obiezione di coscienza alla frenesia.

Questa settimana dovevo andare da San Pietro a San Lorenzo e ho deciso di farlo a piedi. Mentre camminavo e godevo del sole e delle ottobrate romane, mi è tornato in mente questo testo commovente del Piccolo principe di Saint-Exupéry.

E tu, caro lettore, del tempo che risparmi che cosa ne fai?

«"Buon giorno",
disse il piccolo principe.
"Buon giorno",
disse il mercante.
Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete.
Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.
"Perché vendi questa roba?" disse il piccolo principe.
"È una grossa economia di tempo", disse il mercante.
"Gli esperti hanno fatto dei calcoli.
Si risparmiano cinquantatré minuti la settimana".
"E che cosa se ne fa di questi cinquantatré minuti?"
"Se ne fa quel che si vuole..."
"Io", disse il piccolo principe, "se avessi cinquantatré minuti da spendere,
camminerei adagio adagio verso una fontana..."».