Lo spaventoso inquinamento terrestre, visualizzato dai video della NASA. Breve nota di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 30 /04 /2017 - 22:14 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Andrea Lonardo. Per approfondimenti, cfr. la sezione Ecologia e la sezione Nord-Sud del mondo.

Il Centro culturale Gli scritti (30/4/2017)

2006

2015

La NASA ha realizzato negli ultimi anni diversi video con simulazioni realizzate al computer della circolazione dell'anidride carbonica inquinante.

I video evidenziano le enormi quantità di anidride carbonica che vengono prodotte nel Nord del mondo, dove, a differenza del passato, devono essere inclusi anche la Cina, l’India e i paesi del medioriente.

I video mostrano poi che grandi quantità di anidride carbonica vengono assorbite dalle foreste e in generale dalla vegetazione. Procedendo dall’inverno verso la primavera e poi l’estate, si vede che i "fumi" di anidride carbonica tendono a ridursi sia perché vengono spenti gli agenti di riscaldamento che sono generalmente altamente inqinanti, sia soprattutto perché la percentuale di gas diminuisce a motivo della fotosintesi delle piante. Quando in autunno e poi in inverno la vegetazione lascia cadere le foglie, la percentuale di anidride carbonica torna ad aumentare nell'atmosfera.

Uno studio realizzato dall’Università di Adelaide in Australia in collaborazione con le università di Princeton e Singapore (Fonte Who are the world’s biggest environmental reprobates?, a cura di C.J.A. Bradshaw; lo studio è stato pubblicato su PLoS ONE) ha utilizzato 7 indicatori per indicare le eco-pagelle dei diversi paesi del mondo:

- il tasso di deforestazione;  

- il tasso di conversione degli habitat (cioè la trasformazione di habitat naturali in zone residenziali, agricole o industriali);

- i volumi di pesca;

- il livello di utilizzo di fertilizzanti chimici;

- il livello di inquinamento delle acque;

- le emissioni di CO2;

- il numero delle specie animali a rischio.

Tali dati sono poi stati messi in correlazione con tre variabili socioeconomiche: la popolazione in relazione all’ampiezza del territorio, il prodotto interno lordo e la qualità di governo, quest’ultima calcolata in base ai parametri del Worldwide Governance Indicators Project.

Le 10 nazioni peggiori sono, in proporzione al territorio:

1. Singapore

2. Corea

3. Qatar

4. Kuwait

5. Giappone

6. Thailandia

7. Bahrain

8. Malaysia

9. Filippine

10. Olanda

Le 10 peggiori in assoluto sono invece:

1. Brasile

2. USA

3. Cina

4. Indonesia

5. Giappone

6. Messico

7. India

8. Russia

9. Australia

10. Perù

I 10 paesi che si trovano, invece, in cima alla scala dei produttori inquinanti di Anidride carbonica (in relazione alla popolazione percentuale e al territorio occupato) sono secondo una ricerca del Centro di Informazione e Analisi sul Diossido di Carbonio statunitense

(fonte al link Top 10 Most Polluting Countries: Who Emits The Most CO2? The Huffington Post Canada )

1. Cina

2. USA

3. India

4. Russia

5. Giappone

6. Germania

7. Iran

8. Corea

9. Canada

10. Arabia Saudita

Più o meno gli stessi risultati vengono dalla NASA che ha analizzato la quantità di azoto emessa dalle varie città, bocciando di fatto Usa, Europa, Cina, Sudafrica e Medio Oriente.  

Lo studio, che ha coperto per un decennio, varie zone del mondo e 195 città è stato presentato al meeting dell’American Geographysical Union di San Francisco e pubblicato sul “Journal of Geophysical Research”. La ricerca è stata guidata da Bryan Duncan, scienziato del Nasa Goddard Space Flight Center di Greenbelt (Maryland).

Gli USA e l’Europa hanno notevolmente ridotto le emissioni a seguito delle nuove leggi ambientali, che hanno contribuito a ridurre l’inquinamento attraverso dei consistenti miglioramenti tecnologici, ma esse restano elevate.

In Cina, al contrario, si è registrato un notevole aumento del livello di inquinamento ambientale, (ma, per un lavoro che è in progress, nelle 3 grandi aree metropolitane di Pechino, Shangai e del Delta del Fiume delle Perle le emissioni sono diminuite del 40%).

Per quanto riguarda i paesi mediorientali, l’aumento del biossido d’azoto – monitorato principalmente in Kuwait, Iran e altre nazioni – è riconducibile all’esponenziale crescita economica che queste aree stanno attraversando. Un’inversione di tendenza è stata invece riscontrata in Siria a partire dal 2011, dovuta alla guerra civile le cui ripercussioni sull’economia e il benessere sono devastanti.