Rassegna libraria Voci dalla Shoah

Capitolo 12 - Testimonianze Cinematografiche

Raggruppiamo le testimonianze cinematografiche in 6 gruppi:


A. I filmati delle SS

Dello sterminio nazista esiste una documentazione filmica realizzata dalle stesse SS, a scopo pubblicitario, per i cinegiornali dell'epoca.
In particolare esistono filmati girati all'interno del ghetto di Varsavia.
Riprendono la miserevole vita del ghetto, i cadaveri nudi della gente morta di fame per le strade, gli interni delle case strapiene di sfollati, insieme ad immagini della vita dei benestanti del ghetto, ancora in buone condizioni fisiche.
Nelle intenzioni dell'operatore erano immagini da montare, con un commento parlato che screditasse la popolazione ebraica, sottolineando la disumanità ed il disinteresse dei ricchi verso i bisognosi, addossando ad essi la responsabilità delle morti nel ghetto.
I filmati non furono mai proiettati durante la guerra e furono ritrovati in archivio al termine di essa.
Alcune sequenze di essi sono state inserite da Andrej Wajda nel suo film Doctor Korczak, sulla vita del famoso pedagogo ebreo ucciso a Treblinka.
Per il 50° anniversario della rivolta parte di questo materiale è stato trasportato in VHS, col titolo Requiem for 500.000.
I nazisti filmarono anche la repressione della rivolta del ghetto.
Sono le immagini delle SS che avanzano dando fuoco a tutti i palazzi e a tutti i bunker in cui gli ebrei si erano trincerati per cercare una ultima speranza o una morte onorevole e l'immagine della loro morte tra le fiamme o della loro resa.
Le ultime immagini mostrano il ghetto di Varsavia, totalmente raso al suolo.
Esistono anche immagini girate dai nazisti, nel 1944, relative al campo di transito olandese di Westerbork, il campo di Etty Hillesum e di Jona Oberski. A nostra conoscenza sono le uniche immagini filmate all'interno di un campo di concentramento (molte sono invece le immagini fotografiche dell'interno dei campi - su di esse vedi i testi commentati in questa rassegna).
Nel 1939 le SS girarono film di propaganda in appoggio al Programma Eutanasia. Sono immagini di malati di mente e portatori di handicap, ancora nelle loro case di cura, in Germania.
Il filmato tende a mostrare come la loro vita sia indegna di essere chiamata umana e come essi siano un peso per l'intera nazione.
Dopo poco furono tutti condotti a morire nei Gaswagen, nei camion trasformati per divenire camere a gas tramite l'anidride carbonica prodotta dai motori, le prime rudimentali camere a gas.



B. Filmati degli alleati

Un secondo gruppo di documenti filmici riguarda le immagini riprese dagli alleati alla liberazione dei campi.
Un lungo filmato fu girato dai russi alla liberazione di Auschwitz. I russi arrivarono al campo dieci giorni dopo che esso fu abbandonato dai tedeschi.
Il giovane cameramen Alexander Woronzow girò le immagini che apparvero poi con la regia di I.Von Zur Muehlen e con il titolo Die Befreigung von Auschwitz.
Le immagini testimoniano la spaventosa condizione che essi trovarono.
Ad Ovest gli anglo-americani ripresero molte sequenze, soprattutto a Bergen-Belsen.
Le immagini furono poi affidate ad Alfred Hitchcock perché le montasse. Parte di questo materiale è stato trasmesso da RAI 2, nella trasmissione Mixer.
Altre immagini furono riprese alla liberazione di Buchenwald.
Alain Resnais usando il materiale ora descritto e completandolo con riprese cronologicamente successive girò Nuit e Brouillard (Nebbia e ombra - dal nome del decreto che proibiva la divulgazione di notizie sui Lager), nel 1948.



C. Film di interviste

Un terzo gruppo di film sono costruiti su interviste ai sopravvissuti.
Il più importante è certamente il capolavoro di Claude Lanzmann, Shoah. Il regista, mentre intervista molti dei sopravvissuti, ne riprende i loro volti e le loro espressioni, intercalate da sequenze girate sui luoghi che un tempo videro gli avvenimenti dello sterminio. Ci mostra così i paesaggi dei ghetti, delle linee ferroviarie, dei Lager.
S.Spielberg, dopo l'esperienza di Schindler's List, ha iniziato la costituzione, in America, di un video-archivio dell'Olocausto. Il progetto parte dalla consapevolezza che tra non molto scompariranno tutti i testimoni diretti dell'Olocausto (sono passati ormai 50 anni dalla liberazione dei campi).
Obiettivo della ricerca è ricercare tutti i testimoni ancora viventi, intervistarli e filmarli, in maniera da avere documentazione su ogni particolare possibile riguardante lo sterminio.
Mixer ha dedicato una puntata, dal titolo L'affare Perlasca al giusto Giorgio Perlasca che salvò, fingendosi console spagnolo, migliaia di ebrei di Budapest. Enrico Deaglio, conduttore della trasmissione, lo intervista. Le risposte dell'ormai vecchio Perlasca sono commoventi e sorprendenti.
Jon Blair ha girato Schindler, nel 1983, un film documentario con immagini d'epoca, intervallate da importanti interviste ai sopravvissuti della famosa lista.
La rubrica Sorgente di vita ha dedicato una trasmissione, con il titolo Ritorno ad Auschwitz e con la regia di D.Toaff, al viaggio che Primo Levi ha fatto ad Auschwitz, per guidarvi un gruppo di visitatori. Levi accetta di raccontare sotto lo sguardo della telecamera i suoi ricordi e le sue sensazioni di adesso. del decreto che proibiva la divulgazione di notizie sui Lager), nel 1948.



D. Film di fiction

Un quarto gruppo di opere trascrive in film i racconti dei deportati.
Il migliore è certamente Ballata per un condannato (Playing for time), basato sul libro Ad Auschwitz c'era un'orchestra di Fanja Fenelon, ebrea francese cantante e musicista, sopravvissuta al campo di Auschwitz-Birkenau, dove fece parte dell'orchestra femminile, diretta da Alma Rosè. Ne è regista Daniel Mann ed interprete principale Vanessa Redgrave.
Kapò di Gillo Pontecorvo, pur basato su studi precisi è una storia di fiction, che mostra i compromessi a cui bisognava abbassarsi per cercare di sopravvivere nel Lager, cercando di salire nella gerarchia e divenendo appunto Kapò, con autorità sugli altri detenuti.
Jona che visse nella balena di Roberto Faenza, tratto dal libro Anni d'infanzia di Jona Oberski, racconta la storia vera di Jona, bambino di 4 anni che viene deportato con i genitori nel campo di transito di Westerbork e poi condotto a Bergen-Belsen, dove sopravviverà perdendo i suoi familiari.
Il famoso Schindler's List di S.Spielberg racconta l'ambigua storia di Oskar Schindler che da nazista diviene salvatore di ebrei.
Il film è, nel suo insieme, un capolavoro. Solo ci appare debole la rappresentazione dei nazisti e della polizia ebraica.
Non appare con sufficiente chiarezza che lo sterminio non è dovuto a follia di singoli, non dipende dalla malinconica pazzia di Amon Goeth. La responsabilità collettiva tedesca è in ombra, cosi' come la sua terribile capacità di coinvolgere parte della popolazione ebraica ad essere strumento di sterminio per i loro fratelli.



E. Film su Roma e l'Italia

I fatti dell'ottobre 1943 sono descritti da C.Lizzani ne L'oro di Roma, girato nel 1961.
Memoria presente - Gli ebrei di Roma, di A.Giannarelli raccoglie le testimonianze della deportazione degli ebrei di Roma.



F. Film sulla Germania

Un sesto ed ultimo gruppo di opere tratta delle reazioni (o delle non reazioni dei tedeschi). Opera interessantissima è a questo proposito La ragazza terribile, basata sulla storia vera di Anne Rosmus, giovane ragazza tedesca di Passau, che decide di fare un tema, per un concorso, sulla sua città ai tempi del nazismo. Suo scopo è mostrare l'opposizione o l'estraneità di molti all'Olocausto. Nel corso della ricerca, mille volte ostacolata, deve invece tristemente arrivare a costatare una responsabilità collettiva ed una impunità successiva alla guerra. Molti degli implicati hanno tranquillamente continuato a fare carriera dopo la guerra.




N.B. Il materiale descritto è disponibile in VHS presso il CDEC, Centro Documentazione Ebraica Contemporanea, via Eupili 8, 20145, Milano, tel. 02/316338.
Gran parte di esso è disponibile anche presso il Centro Culturale Due Pini, curatore di questo testo, Via R. Zandonai 4, 00194, Roma, tel. 3292326-3294288.



[Indice]