II sec. d.C. Papiro 52 (P52 ) |
E' il più antico manoscritto del N.T. Sembra risalire al 125. Nessun'altra opera dell'antichità ha testimonianze manoscritte così vicine agli originali. Tra la redazione finale di Giovanni posta dalla maggioranza degli studiosi verso la fine del I secolo d.C. e questo papiro vi sono comunque meno di 50 anni. Appartiene alla John Rylands Library di Manchester, da cui prende il nome. Esso ha definitivamente provato che il IV Vangelo, benché scritto probabilmente in Asia, era già conosciuto nella valle del Nilo, da cui proviene P52, verso il 120–130, e non è quindi di composizione tardiva. In quei pochi centimetri sono contenuti sulla facciata anteriore i versetti 31-33 del capitolo 18 del vangelo di Giovanni e in quella posteriore i versetti 37-38 dello stesso capitolo. Nel primo testo i giudei dichiarano a Pilato che “a noi non è lecito mettere a morte nessuno. Così si compiva la parola che Gesù disse indicando di quale morte doveva morire. Rientrò nel pretorio Pilato, fece chiamare Gesù e gli disse: Tu sei il re dei giudei?”. Nell'altra parte del papiro, Pilato domanda a Gesù: “Dunque tu sei re? Gesù rispose: Tu lo dici; io sono re. Per questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo per testimoniare la verità. Chiunque è della verità, ascolta la mia voce. Gli dice Pilato: Che cos'è la verità? E detto questo, uscì di nuovo verso i giudei e disse loro: Non trovo in lui nessuna colpa”. Ecco la traduzione delle parole greche che sono rimaste sulle sette righe delle due facciate:
I
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II
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i giudei...a noi... |
(per questo) sono nato...
mondo per testimoniare... dalla verità. Gli dice... e questo... i giudei... nessuna... |