Nel corso dei secoli si affermò nel giudaismo il sistema
di vocalizzazione detto “tiberiense”, dalla scuola di “Tiberiade”,
città sull'omonimo lago, che sviluppò questo sistema.
Un altro sistema elaborato dagli scribi portava il nome di “babilonese”,
poiché era la vocalizzazione elaborata dai rabbini di Babilonia. Ci restano
tracce di questa vocalizzazione nei manoscritti rinvenuti nella “Gheniza”
(magazzino adibito alla conservazione dei manoscritti sacri non più in
uso) della sinagoga del Cairo, costruita nell'882 d.C.
La scoperta recente di questi manoscritti, che vanno dal VI al IX secolo d.C.,
ci ha fatto conoscere anche l'esistenza dell'originale ebraico del Siracide
che, precedentemente, conoscevamo solo in greco. I testimoni più antichi
della vocalizzazione che si affermò, quella tiberiense, sono il Codice
dei Profeti del Cairo e il Codice di Aleppo.
Questo codice dell'895-896 d.C., probabilmente è stato trascritto da Mosè ben Asher, padre di Aronne ben Asher. Questo codice contiene i “profeti anteriori” (Giosuè, Giudici, 1-2 Samuele, 1-2 Re) e i “profeti posteriori” (Isaia, Geremia, Ezechiele, Profeti Minori).
Del 925-930 d.C. (in parte distrutto: comincia a Dt 28, 17 e mancano alcune altre parti del testo). E' considerato da molti il manoscritto più fedele alla scuola di Ben Asher perché secondo la tradizione la sua masora è stata composta da Aronne ben Mosè ben Asher ed è il manoscritto utilizzato per il testo de “The Hebrew University Bible” (finora è stato pubblicato Isaia 1-44).
Codice di Leningrado XI sec. d.C. |
Il Codice di Leningrado B 19 A risale al 1008-1009 d.C., come appare dal “ colophon” del copista al termine del Codice: Samuele ben Giacobbe dichiara di aver copiato in quell' anno il testo da un esemplare scritto da Aronne ben Mosè ben Asher. E' il più antico manosc ritto della Bibbia ebraica intera e fu utilizzato per il testo della Biblia Hebraica (3° edizione) del Kittel (1937) e della Biblia Hebraica Stuttgartensia (1966-1976). Attualmente è conservato a San Pietroburgo in Russia, alla Biblioteca Nazionale Russa ( Saltykov-Schedrin), dove è custodito dalla metà dell'800. Esso deve il suo nome al fatto che quando il codice fu pubblicato, la città era ancora chiamata Leningrado. Il testo contenuto nella pagina fotografata qui sopra è quello di Esodo 15, 14b-16, 3. Po i ché la pagina contiene il “ Canto del Mare” cantato da Maria e dagli Israeliti dopo che questi ebbero attraversato il Mar Rosso, le note masoretiche alla sommità della pagina sono disposte in modo da formare delle onde.