Per alcune immagini della Fontana dei Quattro fiumi, si veda la Gallery in questo sito Gian Lorenzo Bernini, piazza Navona, Fontana dei Quattro fiumi
Il Centro culturale Gli scritti (8/2/2009)
Il Bernini lavorò alla Fontana dei Fiumi negli anni 1648-1651, su incarico di papa Innocenzo X, della
famiglia Pamphilj. Il suo progetto unitario fu realizzato con l’aiuto degli scultori Giacomo Antonio
Fancelli (il Nilo), Claude Poussin (il Gange), Antonio Raggi (il Danubio), Francesco Baratta (il Rio della
Plata).
I fiumi sono così rappresentati:
L’obelisco proviene dall’antico Circo di Massenzio.
In un eccellente articolo sull’arte barocca a Roma, disponibile on-line
su questo sito al link Lo spirito del
barocco Olivier de la Brosse, esperto dell’estetica barocca, così
commenta il significato simbolico della Fontana dei quattro fiumi nell’universo
barocco:
«L'umanesimo spirituale barocco sviluppa la dimensione [N.d.R. per le altre dimensioni, vedi
l’articolo integrale] della missione universale che ha come corollario un senso cosmico della chiesa.
Nel 1621 Gregorio XV fonda la Congregazione De Propaganda Fide, per la missione cattolica nel mondo. Il tempo
delle grandi scoperte è passato e quello dell'universo finito comincia. Le relazioni politiche
commerciali e quindi anche missionarie con l'America, l'Africa, l'Asia e specialmente la Cina e il Giappone sono
d'ora innanzi saldamente stabilite.
Il cattolico romano sa che il centro di questo mondo cristiano è a Roma. Egli sa che la sua Chiesa,
depositaria della verità, deve portare questa verità a tutte le estremità del mondo. Gli
artisti illustrano questa convinzione. Si potrebbe costruire tutta una tipologia universalista a proposito della
fontana dei Quattro Fiumi opera, ancora una volta, del Bernini situata in mezzo a piazza Navona, scenario barocco
per eccellenza.
Questa fontana è orientata non secondo i quattro punti cardinali, ma secondo le quattro grandi
direzioni intermedie, nord-ovest, nord-est, sud-ovest, sud-est. Molto evidentemente simboleggia i quattro
continenti, le quattro parti del mondo conosciuto, dato che ciascun fiume che la compone scorre in una terra
diversa; il Rio della Plata in America, il Nilo in Africa, il Danubio in Europa e il Gange in Asia. La
fontana dei Quattro Fiumi rappresenta dunque la totalità del mondo geograficamente noto e al tempo stesso
l'universalità della Chiesa.
Ma questa universalità possiede un centro indicato dall'obelisco verticale, asse della fede al quale sono
sospese la tiara, le chiavi e lo stemma pontificio. L'obelisco di piazza Navona simboleggia il centro della
cristianità che irradia la sua azione missionaria come raggi in quattro direzioni. Credo che si debba
andare oltre: questi quattro fiumi evocano i quattro fiumi del Paradiso terrestre e quelli
dell'Apocalisse. Riferiamoci ai testi. In Genesi 2, 6-15, a dire il vero, non ci sono quattro fiumi. Un
solo fiume usciva dall'Eden per innaffiare il giardino e poi si divideva in quattro bracci: il Pishon che
bagnava il paese di Avila, dove si trovavano l'oro e l'onice, il Ghihon che altro non è che la sorgente
dell'acqua di Gerusalemme; il Tigri a oriente di Assur e infine l'Eufrate. Questi due ultimi sono il simbolo
della fertilità in Mesopotamia. Vi è dunque un solo fiume della fede, un solo fiume nato dal
paradiso terrestre, che però si divide per bagnare la terra intera. In Apocalisse 22, 1-2 la visione di
San Giovanni è complementare: “L'Angelo mi mostrò il fiume della Vita, limpido come
cristallo che zampillava dal trono di Dio e dell'Agnello. In mezzo alla piazza della città d'ambo i lati
del fiume vi sono degli alberi della vita che danno dodici raccolti, uno ogni mese e le loro foglie possono
guarire i pagani”.
Accogliendo il contenuto di queste due visioni e proiettandole nella pietra, l'artista riesce a simboleggiare,
in una sola opera, l'unità e la diversità della Chiesa, il suo centro e la sua periferia, il
suo principio di stabilità e la sua dispersione missionaria, sottolineando che tutta la fertilità
data dalla grazia trova la sua ricchezza in un fiume unico che sembra avere la sua sorgente a Roma, centro del
mondo, nuovo giardino dell'Eden, figura della Gerusalemme celeste».