La presente conferenza del prof. Oliveri Pennesi è stata tenuta per introdurre le tematiche del documento “Gesù Cristo portatore dell'acqua viva. Una riflessione cristiana sul New Age” pubblicato a cura del Pontificio Consiglio della cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Il documento è disponibile on-line sul sito della Santa Sede. Ringraziamo il prof. Olivieri Pennesi che ci ha donato la trascrizione della sua relazione e ne ha permesso la pubblicazione on-line sul nostro sito.
L'Areopago
“Stiamo nuotando in un mare di consapevolezza New Age, olistica e
spirituale, che sembra essere straripata oltre gli argini delle vecchie credenze e della
coscienza limitata. La prova è ovunque: il pensiero della Nuova Era sta diventando la
corrente principale” (Brian Weiss, Messaggi dai Maestri, Milano 2000, p.12).
“Vedere che questa nuova era si sta aprendo, ci apre a delle sfide radicali, anche
come religioni, ma può darsi che queste sfide siano di purificazione della nostra fede.
Io lo credo fermamente. Io sono convinto che questa nuova era sia un'era di Cristo. Che sia
Cristo che sta animando questa nuova era, che sta buttando a mare una serie di cose che non ci
servivano più. Non ci servono più. Ci sta squilibrando in avanti, là dove
noi non vediamo, come ha sempre fatto. Dobbiamo aver la fiducia, la fede, che questo movimento
che è certamente destabilizzante, abbia dentro di sé un progetto salvifico.
Certamente le religioni cambieranno. Se le religioni storiche presumono di potere continuare ad
essere come sono state, si sbagliano. Già non lo sono più, perché
già l'evento di Assisi è un evento straordinario e sconvolgente nella storia del
cristianesimo e del cattolicesimo, in particolare. Ma questo è niente. Dovremmo
attraversare trasfigurazioni e quindi perdite di involucri storici a ritmi vertiginosi.
Dobbiamo dircelo e non dobbiamo averne paura. E' inevitabile”. (Marco Guzzi, poeta e
saggista, già direttore del mensile “Olis” idee per la nuova era,
1996).
La convinzione che l'inizio del XXI secolo sia segnato da un ritorno di spiritualità e' condivisa da diversi studiosi. La domanda spirituale si ripropone oggi, anche tra le giovani generazioni, sotto forma di una ricerca di saggezza e di senso. Si tratta di un fenomeno recente della società ma che va creando un nuovo paesaggio “religioso” che perdurerà a lungo. Crollati i grandi sistemi ideologici, insoddisfacenti le risposte del materialismo consumistico, i nuovi “nomadi spirituali”, secondo l'espressione dell'antropologa Cecilia Gatto Trocchi, vanno ad attingere a tutte le fonti e a tutte le tradizioni, spesso rifiutando le grandi religioni e i loro dogmi. La denominazione “religione” è divenuta troppo stretta per qualificare la ricerca di senso, la fame mistica e la ricerca di esperienza spirituale che anima molte persone oggi anche nel nostro Paese. Tale ricerca si alimenta alle letture di racconti, testimonianze, incontri e viaggi. Viene data importanza all'avventura spirituale, ma staccata dall'insegnamento dottrinale delle grandi religioni.
Per comprendere questa "corrente culturale" nella prospettiva di stabilire
un dialogo autentico con quanti sono influenzati dal suo pensiero, ma anche per evidenziare i
punti nei quali questa spiritualità contrasta con la fede cattolica vanno incoraggiate
in ambito ecclesiale le iniziative di associazioni quali il GRIS (Gruppo di Ricerca e
Informazione Socio-religiosa) che offrono un indispensabile supporto informativo di
"monitoraggio" del fenomeno che in Italia e' comunque in crescita, anche se, avendo la
caratteristica di movimento, subisce rapide trasformazioni anche dovute a quella sorta di
nomadismo spirituale di cui si faceva cenno sopra. Anche l'istituzione di ulteriori corsi ad
hoc presso le diverse facoltà teologiche che approfondiscano la tematica della nuova
religiosità sono oramai da prendere in serio esame.
Rischi di "confusione" tra New Age e cristianesimo si registrano qua e la' in tutto il
territorio nazionale a motivo di concessioni, purtroppo sempre più frequenti, di
"ospitalità" ad eventi New Age all'interno di strutture parrocchiali, case di esercizi,
santuari mariani e conventi. Non sempre l'informazione opportuna arriva in tempo per arginare
tale "infiltrazione" che procura non raramente disorientamento tra i fedeli cattolici e rischio
di "inquinamento" della fede con pratiche che nulla hanno a che vedere con la dottrina e la
spiritualità cristiane. I vescovi italiani sono attenti al fenomeno con lettere
pastorali che mettono in guardia sui pericoli di tali pratiche offendo "informazioni affidabili
sulle differenze fra cristianesimo e New Age", anche per contrastare - come si legge nel
documento dei dicasteri vaticani - il crescente influsso che il movimento dell'Era
dell'Acquario esercita "soprattutto fra i giovani, confondendo anche molti seguaci di Cristo
che non sono sicuri di che cosa si tratti". Anche nel nostro Paese ci si rivolge a istituzioni
alternative, nella speranza che si possano soddisfare i bisogni più profondi. Il New Age
risulta pertanto "attraente soprattutto perché molto di quanto offre soddisfa
aspirazioni, spesso non soddisfatte dalle istituzioni ufficiali". Il sorgere di nuove
comunità che si ispirano alle idee propagandate dal New Age coinvolge anche alcune
regioni italiane: in Piemonte e' presente la storica e prima comunità acquariana
denominata Villaggio Verde fondata dal teosofo Bernardino del Boca, nonchè la
Federazione di Damanhur; in Toscana il Villaggio globale a Bagni di Lucca e in provincia di
Siena la Comune di Osho, in Umbria la Libera Universita' di Alcatraz. E' opportuno osservare
che le varie comunita' fanno capo ad una rete mondiale che collega tra di loro le varie
esperienze anche tramite la rete telematica; cosi' il Villaggio Globale, come affermano i suoi
iniziatori, è un luogo di risveglio della coscienza planetaria, in armonia con le
direttive educative e culturali dell'ONU, un centro pulsante di attività, tramite il
proprio nodo Internet, in contatto con reti e siti che operano a livello internazionale con
analoghi intenti, come gli ecovillaggi del Global Ecovillage Network, i centri per la coscienza
planetaria del Club di Budapest, la rete della pace di Peacelink e Peace2000, i Centri di
Meditazione Osho.
I campi di intervento vanno dalla medicina olistica, alla meditazione, all'arte, alla scienza,
all'educazione, alla cura dell'ambiente.
Il New Age presenta confini difficile da definire, in quanto non ha un
fondatore, non ci sono capi carismatici, non ci sono leaders; negli Stati Uniti viene riferita
al New Age l'espressione "metanetwork" vale a dire una rete di reti, di collegamenti a cui
fanno riferimento autori, ricercatori spirituali, scienziati. Gli ambiti nei quali si diffonde
vanno dall'educazione, alla musica, che ne è l'espressione più commerciale ma con
un suo peso, una sua incidenza, all'economia, alle tecniche di vendita e di gestione del
personale, al mondo delle terapie alternative o non convenzionali. Il New Age tende a
caratterizzarsi alla stregua di un movimento culturale, come lo sono stati l'illuminismo e il
romanticismo, nel '700 e '800. Un modo alternativo di vedere la realtà. New Age fa
riferimento alle ere astrologiche; ci troviamo oggi – si dice da parte del New Age - al
termine dell'era astrologica dei Pesci. Intorno al 2000, non si può essere più
precisi perché i pareri sono diversi, si è entrati nell'Era dell'Acquario, nel
segno zodiacale dell'Acquario. Ciò sta a significare che si manifesteranno dei radicali
cambiamenti, trasformazioni importanti. Si annuncia, con l'avvento dell'Acquario, un'era nuova,
un uomo nuovo, una grande religione mondiale, universale, frutto di una sintesi o meglio di un
sincretismo di tutte le religioni esistenti, un Nuovo Ordine mondiale a livello economico e
politico. Il testo base che ha annunciato l'era nuova appartiene a Marilyn Ferguson, una
sociologa americana, che sul finire degli anni '70 scrisse la Cospirazione dell'Acquario che
portava il sottotitolo: trasformazioni personali e sociali negli anni' 80. Prendiamo in
considerazione gli aspetti salienti del New Age: innanzi tutto si fa appello a strutture di
carattere scientifico facendo riferimento al concetto di mutamento di paradigma, nuovo
paradigma, mutuando un'espressione di Thomas S.Kuhn che scrisse negli anni '60 il volume La
struttura delle rivoluzioni scientifiche. Ne consegue che il percorso dell'umanità
presenterebbe dei passaggi anche a livello conoscitivo non graduali, ci troviamo dinanzi a
modelli che vengono sostituiti; modelli concernenti il livello politico, sociale, terapeutico,
in generale un po' in tutti i vari campi del sapere.
L'altro aspetto sensibilmente presente nel New Age è il potente fascino per l'oriente,
per le religioni orientali, quindi l'Induismo, il Buddismo, il Taoismo, certe loro particolari
manifestazioni; di qui le tecniche legate a queste forme religiose, come la meditazione Zen, lo
Yoga, la Meditazione Trascendentale, il Tai Chi.
Un terzo aspetto è il riferimento alla cosiddetta quarta via della psicologia; siamo,
infatti, passati dalla psicologia freudiana, al comportamentismo, alla psicologia umanistica
per arrivare oggi alla nuova psicologia transpersonale. Autori di riferimento, in tale ambito,
sono C. Gustav Jung, A. Maslow, con la sua psicologia delle esperienze di vertice, così
chiamate, e R. Assagioli. A partire dalla psicologia del profondo, si giunge con Maslow alla
psicologia delle "vette", dei vertici, degli stati mistici, degli stati cosiddetti alterati o
modificati di coscienza. Alcuni di questi studiosi, come lo psichiatra S. Grof, hanno fatto
esperienze anche con droghe (LSD) per modificare gli stati dell'io. Tra gli autori a cui il New
Age fa riferimento vi è anche uno scrittore americano scomparso recentemente Carlos
Castaneda che in diversi suoi libri, tradotti anche in italiano, tra i più noti A scuola
dallo Stregone, illustra le esperienze sulla modificazione degli stati di coscienza attraverso
le droghe e le tecniche sciamaniche degli indiani d'America. Anche la Psicosintesi del medico
italiano, citato in precedenza, Assagioli compare come teoria di riferimento e manifesta
affinità con la Teosofia. La caratteristica del New Age è quella quindi di
servirsi di svariati elementi, è sincretista, potremmo dire una sorta di
“ombrello” che copre una varietà di elementi. Qualche studioso definisce New
Age come un grande supermarket della religiosità, nel quale si può entrare e
prendere quel che occorre, ed è ritenuto utile per la trasformazione dell'uomo nascente,
espressione cara ad un noto esponente del New Age in Italia. Il New Age è essenzialmente
una sorta di umanesimo che pone al centro l'uomo, con le sue potenzialità, e dove Dio
viene messo da parte, se compare è sempre in "funzione di", non è oggetto di
adorazione, di preghiera, diventa mero strumento.
Le radici del fenomeno di questo inizio di millennio vanno ricercate nell'occultismo ottocentesco, in particolare nella corrente della cosiddetta Teosofia di M.me Blavatsky , una veggente russa, la quale, a seguito di diverse esperienze esoteriche, fonda a New York nel 1875 la Società Teosofica, dalla quale sono poi sorti altre organizzazioni, tra cui l'Antroposofia di R. Steiner e l'Associazione dei Triangoli. Quest'ultima fa riferimento ad A.Bailey, una dissidente della Teosofia, che scrisse il libro precursore della Nuova Era: "Il Ritorno del Cristo" del 1948 sotto la dettatura di un "Maestro della Gerarchia". Altre ulteriori suggestioni provengono dall'esoterismo occidentale, ma anche da tutto il filone magico che fa riferimento alle dottrine tantriche dell'Induismo. Si ripropone oggi anche l'antica gnosi, al punto che viene riportato in auge un Cristo gnostico, un illuminato, un uomo che ha raggiunto diversi gradi di iniziazione ed attraverso l'Illuminazione è riuscito a portare un messaggio di salvezza, ma in questo caso non si tratta di una salvezza per fede, come il cristianesimo professa, bensì una "salvezza" attraverso la conoscenza.
Nell'attuale contesto culturale occidentale e orientale appare un interesse
esplicito sulla persona, sull'opera e sul significato di Gesù Cristo. Cristo recupera la
sua caratteristica di essere «cifra dell'uomo», griglia unica per decifrare lo
sconcertante mistero dell'uomo. Questo Gesù degli altri segna l'itinerario laborioso
dell'uomo contemporaneo alla ricerca del vero volto di Dio e dell'identità umana.
Nel modello pluralista del mistero di Cristo, Gesù risulterebbe una manifestazione
storica particolare e niente affatto unica.
Il Cristo, Parola vivente e creatrice, non è altro, per il New Age, che la coscienza
universale attivamente presente in tutti i fenomeni della creazione. Il New Age rivendicando il
primato della Coscienza sulla materia, rivendica di fatto il primato di Cristo. Il Cristo
possiede l'Energia che è operante in tutte le cose.
Una lettura attenta dell'Antico Testamento e del Nuovo Testamento ci fa comprendere come lo
Spirito Santo, per alcuni esponenti del New Age, non sia altro che l'Energia di Dio o del
Cristo: una forza in grado di trasformare la sofferenza in un fattore benefico.
Il Cristo cosmico è anche il Cristo uomo e quindi modello eterno dell'essere umano,
divenuto egli stesso uomo in Gesù di Nazareth. Il mondo creato attende la sua pienezza e
anche di entrare nella relazione cosciente con Dio, per mezzo del Figlio, Verbo fatto carne,
per l'operazione dello Spirito.
Il New Age si propone pertanto di guarire l'uomo e la Terra, entrambi malati. Il cristianesimo
è terapeutico per eccellenza: Cristo, energia e coscienza, agisce in tutto, ristabilisce
la purezza originaria che culmina nella divinizzazione.
Dall'esame di questa particolare «cristologia dal di fuori» [1] emerge evidentemente un processo non di comprensione quanto
piuttosto di assimilazione strumentale dell'evento cristiano, che presenta, tra gli altri, i
seguenti limiti ed offre una sfida alla comprensione «dal di dentro» del mistero di
Cristo:
a) Gesù è colto come un tramite al trascendente e via
esemplare verso la divinità
b) non c'è alcuna affermazione di Gesù, quale unica via autentica a Dio e
all'uomo
c) i vangeli non sono più ritenuti il punto di partenza obbligato per l'elaborazione
dell'autentico volto di Gesù mentre, invece, si pone in atto una tendenza
destoricizzante che mira a trasformare i fatti storici in miti atemporali
d) poiché il tempo è concepito in termini ciclici, non c'è,
a dire il vero, una storia reale né un divenire storico. Il tempo è
pertanto cosmologico e non storico e Gesù va colto come un momento del
processo dei cicli cosmici [2]
.
Considerando con attenzione queste limitazioni, va tenuto nel giusto valore
il ruolo che la Chiesa, in quanto corpo di Cristo, esercita nei confronti di Gesù. Non
va ovviamente ostracizzato il diritto di parlare di Cristo «dal di fuori», da parte
di quanti si professano non cristiani; tuttavia la riflessione «dal di fuori»
dovrà necessariamente riferirsi alla grande immagine ecclesiale di Gesù,
considerandola a priori valida, in quanto diretta espressione di coloro che hanno fatto memoria
di Gesù come loro fondatore.
La cristologia «dal di fuori» dovrà situarsi criticamente in rapporto alla
tradizione ecclesiale e giustificherà storicamente e filosoficamente i suoi punti di
eventuale disaccordo e convergenza.
Queste sono le condizioni che forniscono al dialogo cristologico con i “figli
dell'Acquario” la base per poter offrire un'altra interpretazione di Gesù, che
tenendo conto del modello cristologico ecclesiale, abbia pretesa di verità e motivi di
credibilità.
- Attraverso gli scritti di autrici italiane come Paolo Giovetti e Manuela
Pompas e dello psichiatra statunitense Brian Weiss l'antica dottrina orientale della
reincarnazione, viene propagandata, modificata sostanzialmente al fine di raggiungere un
autoperfezionamento tramite gli innumerevoli cicli di morte e rinascita. A ciò si
affianca la pratica del cosiddetto "channelling" tramite cui entità disincarnate
guiderebbero l'evoluzione spirituale dell'umanità.
Si deve registrare purtroppo anche la crescente diffusione di un channelling (spiritismo)
cattolico tramite l'attività del Movimento della Speranza che metterebbe in contatto
alcuni genitori con i propri figli defunti, morti prematuramente in circostanze drammatiche.
Nonostante la messa in guardia, con lettere pastorali, da parte di vari vescovi italiani,
alcuni sacerdoti continuano a promuovere con la loro partecipazione siffatte iniziative
disorientando non poco i credenti cattolici.
Innumerevoli sono i centri del benessere in Italia che con varietà di approcci che promuovono la salute olistica, alcuni derivanti da antiche tradizioni culturali, sia religiose sia esoteriche, altri legati a teorie psicologiche sviluppate a Esalen in California Il New Age pubblicizza una vasta gamma di pratiche terapeutiche alternative alla medicina ufficiale, come la pratica del REIKI, non specificatamente menzionata dal documento, ma che merita un approfondimento ulteriore in quanto si sta diffondendo capillarmente, non solo nel nostro Paese e coinvolge un significativo numero di cattolici.
- La tecnica reiki è un metodo di guarigione basato sull'utilizzo
delle mani per dare energia Reiki “canalizzata”, proveniente da una supposta
energia vitale universale. La rivista americana “Joga Journal” fornisce la seguente
definizione: “Il Reiki può essere considerato come l'arte di attivare, applicare
ed equilibrare l'energia della forza vitale universale che risiede in ogni essere vivente, sia
animale sia vegetale”. Come la tecnica analoga, “Tocco terapeutico”
(Therapeutic Touch ), il Reiki è praticato ormai in vari ospedali nel mondo. Il Reiki
riguarda una forza o energia che viene variamente espressa come chi, ki, qi o prana ( si
osservi il ki al termine della parola “Reiki”). La credenza in questa forza,
definita come forza vitale, forza universale, forza sanante, energia universale, energia
guaritrice, o una combinazione di questi termini è alla base del Reiki. Tale forza, o
ki, sostituisce il Dio personale e riduce Dio a mera energia che è una sostanza
nell'universo. Marcia Montenegro nel suo studio “Reiki: Healing with the force” in
merito a tale energia riporta l'affermazione di un praticante Reiki: “Puoi chiamarlo Dio,
oppure chi, prana. Tu puoi chiamarlo Amore”. Pertanto anche se tale forza è
considerata Dio, si tratta comunque di una energia da manipolare e usare secondo i propri
desideri. E' un ridurre Dio ad una forza impersonale accessibile mediante insegnamenti segreti
ed esperienze esoteriche. Presumere che Dio sia una forza o energia che permea l'universo
è sostenere il Panteismo, ovvero un Dio che è energia divina impersonale. Mentre
nella dottrina del reiki si parla molto di presunti blocchi energetici negativi è
assente una qualche comprensione del peccato personale dell'uomo e cosa rappresenti
effettivamente l'essenza della felicità umana. La guarigione spirituale attraverso il
pentimento e la guarigione emozionale mediante il perdono sono ignorati dal sistema Reiki. La
comprensione cristiana del pentimento e del perdono portano a sostenere che entrambi questi
elementi possono portare anche alla guarigione fisica se le radici della malattia della persona
che soffre risiedono nell'area spirituale o emozionale.
Recentemente i vescovi delle Marche si sono espressi su alcune pratiche terapeutiche
alternative:
“L'esaltazione della dimensione emotiva e un diffuso senso d'angoscia inclinano verso
una religiosità fortemente emozionale e magica e spingono alla ricerca dello
"straordinario", di esperienze gratificanti e di sensazioni di benessere fisico e psichico. In
questo contesto culturale proliferano: le varie esperienze e tecniche psico-fisiche di
"meditazione", di "guarigione", che di per sé non presentano verità da credere
(es. Reiki), ma che in realtà insinuano una determinata visione dell'uomo e del mondo
non conforme alla Rivelazione di Gesù Cristo” (Angelo Bagnasco Arcivescovo di
Pesaro , Francesco Marinelli Arcivescovo di Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado , Vittorio
Tomassetti Vescovo di Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola ). Il dott. Walter Versini,
consigliere nazionale del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa) ha
illustrato, in un suo recente contributo, un pronunciamento del magistero, molto autorevole
benché molto sintetico, che può fornire una traccia sicura per valutare le
pratiche terapeutiche alternative diffuse negli ambienti del New Age e nel nostro caso il
Reiki.
Si tratta di una frase del n. 2117 del Catechismo della Chiesa Cattolica; è importante
notare, osserva il dott. Versini, anche il contesto, che è quello dei peccati contro il
primo comandamento: superstizione, divinazione, magia. Dopo aver condannato "tutte le pratiche
di magia e stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al
proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo - fosse anche per
procurargli la salute", il testo dice: "Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non
legittima ne' l'invocazione di potenze cattive, ne' lo sfruttamento della credulita' altrui".
E' presumibile che questa nota sia rivolta soprattutto ai cristiani del terzo mondo che
facilmente possono trovarsi costretti a ricorrere a pratiche mediche di tipo, appunto,
tradizionale, cioè non scientifico. E' però evidente che i criteri suggeriti
hanno valore generale, e possono applicarsi benissimo anche alle pratiche che incontriamo da
noi in occidente, le quali del resto spesso si presentano come di origine antica ed
esotica.
Cosa ci insegna il Catechismo? Si possono rilevare i seguenti elementi:
1) non ogni pratica è buona, per il solo fatto che mira alla
guarigione: è un caso particolare del noto principio dell'etica cristiana che sostiene
che il fine non giustifica i mezzi: anche i mezzi devono essere moralmente accettabili.
2) non è neppure un criterio di validità il fatto che funzioni;
3) pratiche non scientifiche non sono di per sé condannate, anche se alle pratiche
scientifiche vengono riconosciuti degli elementi positivi in più;
4) pratiche non scientifiche richiedono un discernimento aggiuntivo oltre a quello morale,
consistente nella verifica che:
- non vi siano elementi di occultismo e più in generale di superstizione, idolatria,
divinazione, magia; in altre parole sia rispettato il primo comandamento;
- vi sia rispetto della verità, il che implica anzitutto assenza di frode e
mistificazione, specialmente se sistematici; implica però anche assenza di opposizione,
aperta o larvata, alle verità di fede.
Circa le pratiche New Age (o gnostiche, che è dire più o meno
lo stesso) a livello di base, il testo vaticano richiama l'uso, in allarmante espansione,
dell'enneagramma: un simbolo originalmente di carattere iniziatico sviluppatosi in ambito
esoterico-sincretistico, divenuto successivamente sistema di classificazione della
personalità in nove tipi psicologici, che è utilizzato per la ricerca di
un'autorealizzazione per via esoterica e/o magica. In quest'ultimo caso, l'autodivinizzazione
è funzionale all'acquisizione del potere, che diviene concreta anche attraverso la forma
estrema del satanismo. Siamo in piena gnosi. In ambiti cristiani angloamericani tale metodo ha
spazio nel campo della guida e della direzione spirituali (e i vescovi statunitensi hanno
creato un'apposita commissione sul fenomeno). In Italia la proposta dell'enneagramma e' diffusa
nei circoli new age, mediante case editrici esoteriche e in ambito cattolico mediante i corsi
offerti dall'Associazione Italiana dell'Enneagramma fondata da un religioso camilliano. Lo
psicologo cattolico prof. Aureliano Pacciolla esprime il seguente giudizio: "Dal punto di vista
psicologico è necessario chiedersi se sia realmente efficace. Se lo è per tutti
è come una medicina, se lo è per alcuni è come un placebo. Le grandi
variabili del successo terapeutico sono: l'operatore, il metodo e il paziente. Credo che
l'enneagramma possa aver successo quando chi lo applica lo sa gestire in modo adeguato al
soggetto. Il peggior uso dell'enneagramma sarà quello fatto da persone non qualificate
nè religiosamente nè clinicamente”.
Altro aspetto critico che potrebbe essere preso in considerazione quando ci si accosta
all'enneagramma è quello del pericolo di incasellare e di etichettare tutti gli esseri
umani in schemi limitati".
Un altro aspetto è il riferimento alla cosiddetta quarta via della
psicologia; siamo, infatti, passati dalla psicologia freudiana, al comportamentismo, alla
psicologia umanistica per arrivare oggi alla nuova psicologia transpersonale. Attiva e' la
diffusione delle pratiche meditative vedanta dell'Associazione Italiana di Psicologia
Transpersonale con sede a Roma sotto l'ispirazione del guru Raphael.
Autore di riferimento, in tale ambito transpersonale e' il teosofo, medico psichiatra, Roberto
Assagioli ispiratore dell'Istituto di Psicosintesi con sede a Firenze. Tra gli autori a cui il
New Age fa riferimento vi è anche Carlos Castaneda che già abbiamo incontrato. La
Psicosintesi di Assagioli compare come teoria di riferimento e manifesta affinità con la
Teosofia, che in Italia ha recentemente celebrato il centenario della sua fondazione presso la
Cittadella Ecumenica ad Assisi (sic!).
Nell'affrontare la questione riguardante le possibili linee di azione pastorale preliminarmente si suggeriscono i seguenti aspetti:
a) accogliere
b) discernere
c) evidenziare le incompatibilità
Cosa significa accogliere il New Age assieme alla visione dell'uomo che esso
comporta?
Potremmo dire innanzitutto: informarsi, dialogare e mettersi personalmente in discussione.
Accogliere è informarsi
Abbiamo già messo in evidenza i tratti caratteristici dell'Era dell'Acquario; in Italia gli osservatori di maggior rilievo sono: Massimo Introvigne, Eugenio Fizzotti, Pierluigi Zoccatelli, Adolfo Morganti, Antonio Maria Baggio in ambito cattolico, in ambito laico tra gli osservatori partecipanti ricordiamo Enrico Cheli, docente di sociologia a Siena e il poeta Marco Guzzi. Negli Stati Uniti studiosi attenti al fenomeno sono Gordon Melton e i gesuiti P. Mich Pacwa e John Saliba.
Accogliere è dialogare
Il dialogo viene portato avanti con le persone nel rispetto dell'altro, evitando due rischi opposti:
- confrontandosi con il new age si è tentati di respingere in toto ogni sua manifestazione, negare il dialogo, classificando ogni sua manifestazione come diabolica, demoniaca
- l'altro atteggiamento intende accogliere senza operare un discernimento. E' in fondo lasciarsi sedurre dall'Acquario. La capacità seduttiva dell'Era dell'Acquario è notevole. Affrontare il New Age significa trovarsi dinanzi ad una ideologia dai contorni ambigui e controversi, in modo particolare per cristiani non sufficientemente formati. La dottrina che propugna è in grado di sedurre gli stessi “eletti”, parafrasando l'espressione di Matteo 24,24, in quanto utilizza lo stesso linguaggio e le stesse espressioni.
Accogliere è rimettersi in discussione
Che ne abbiamo fatto della nostra vita mistica?
C'è urgenza di riscoprire questa relazione intima con Dio ed entrare nel mistero
sponsale di Dio. Un ritorno dunque alle sorgenti, alle radici cristiane: i Padri, la scuola
mistica del Carmelo, la dottrina di S. Bernardo, di S. Domenico, di S. Francesco di Sales. E'
necessario chiedersi: perché cercare nell'Oriente non-cristiano ciò che possiamo
trovare nella nostra tradizione patristica e monastica? Siamo ancora attenti ai segni della
presenza del trascendente, al senso della sacralità, alla bellezza della liturgia? Quale
intensità di relazioni si registrano nella vita fraterna e comunitaria? In che misura
siamo attenti al servizio ai poveri, all'evangelizzazione e alla testimonianza?
Nel contesto della nuova religiosità il teologo, inserito nella
comunità cristiana, è chiamato ad operare un discernimento sulla scia di quanto
è scritto nelle lettere di Paolo e Giovanni (cfr. 1Gv 4,2)...
A una ricerca tutta intellettuale della conoscenza-gnosi, l'apostolo Paolo contrappone la
figura di Cristo che manifesta la saggezza e la potenza di Dio mediante la croce. La prima
lettera ai Corinti ci è di conforto allorché Paolo afferma che non ha voluto
conoscere altro che Gesù Cristo e Gesù Cristo crocifisso. Questo è il
percorso scelto da Dio per portare alla salvezza il mondo.
Alcune domande per la nostra riflessione:
Una sintesi o un sincretismo? Le fonti del New Age sono varie come è stato
precedentemente illustrato.
Quali criteri di discernimento?
Dinanzi all'Era dell'Acquario si richiede una sintesi antropologica che rifletta sull'origine
dell'uomo e la sua finalità. Il cristiano in forza di Cristo sa che Lui può
rivelare tutto di Dio e tutto dell'uomo. Afferma l'Evangelista Giovanni: “io sono l'Alfa
e l'Omega”, “il Primo e l'Ultimo”. Tutto si ricapitola in Lui: la pienezza di
Dio e la pienezza dell'uomo. Questa professione di fede è fondamentale, senza questa
l'uomo rimane nell'oscurità.
Enunciamo quindi tre criteri di discernimento:
- L'incarnazione del Verbo di Dio fatto carne; pietra angolare rigettata dagli uomini. Vagliando le ideologie, le filosofie e le credenze cercare se l'Incarnazione di Dio è affermata. Se la risposta è affermativa possiamo concludere che ivi è presente lo Spirito di Dio.
- La Croce e la Redenzione; la croce fornisce la chiave per cogliere il
messaggio di Gesù ed entrare effettivamente nella nuova era della storia che egli ha
promesso di inaugurare e di portare a compimento.
Nella visione New Age risulta inverosimile che Cristo abbia salvato l'umanità
attraverso la sofferenza della Croce; la «redenzione» avviene, viceversa, mediante
tecniche salvifiche di ampliamento della coscienza, di rinascita (rebirthing). Nel New Age non
c'è posto, quindi, per la sofferenza: soffrire risulta assurdo e sterile, non si
è propensi a credere al valore educativo della prova; piuttosto viene affermato il
carattere illusorio della sofferenza. Al contrario, Berdiaeff afferma: «Evitare le
sofferenze, fuggirle, significa vivere nella più grande delle illusioni, poiché
esse ci seguono passo passo nella nostra esistenza».
La memoria della sofferenza nella dinamica essenziale della storia smaschera l'illusione che
si possa divenire Dio dicendo: «Io sono dio».
Tra i capisaldi del New Age vi è l'affermazione della capacità della mente di
trasformare la conoscenza, materializzare i propri sogni e distruggere gli ostacoli. Per la
fede cristiana è la memoria della sofferenza del crocifisso che è fonte di
identità e dinamismo di liberazione, principio dinamico di liberazione dell'io dal
narcisismo egocentrico ed individualista e via di accesso all'amore, fondamento della
perfezione cristiana.
Il «dialogo» della croce muta la qualità delle relazioni: la realtà
di Dio, che oltrepassa le aspettative e l'immaginazione dell'uomo, manifesta la
paternità di Dio che offre la vita, disvela il volto del Padre. L'esaltazione della
croce è l'inizio della nuova creazione. Il restare di Gesù sulla croce fino alla
fine e, di conseguenza, la croce stessa costituiscono il segno rivelatore della condizione
umana dopo il peccato e della novità di vita, della sua nuova qualità di vincere
la morte e il peccato.
Il segno della croce svela e comunica il vero accesso alla fonte della vita. Uniti al Figlio,
nella potenza dello Spirito, si entra nella vita proveniente dal Padre.
I segni che indicano una comprensione del discorso della croce saranno, quindi, la pace pur
nelle difficoltà, la gioia pur nella solitudine, la prontezza nella mortificazione, la
letizia nella rinuncia senza paura di perdere. Sarà la capacità di entrare nella
via della croce come via della vita, che darà la felicità di seguire Cristo fino
in fondo, di seguire colui che, solo, può riempire il cuore dell'uomo.
- Linearità della dinamica della Salvezza. Come già osservato
il tempo è concepito in termini ciclici nel New Age, non vi è una storia reale
né un divenire storico. Il tempo è pertanto cosmologico e non storico e
Gesù va colto come un momento del processo dei cicli cosmici. Per la fede cristiana,
invece, Dio è intervenuto nel tempo, Dio l'Eterno si è inscritto nella storia che
ha il suo centro nel mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio.
Questi tre criteri di discernimento: l'Incarnazione, la Croce e l'evoluzione lineare della
storia della Salvezza sono tre argomentazioni particolarmente importanti nell'impostare un
dialogo con i seguaci della Nuova Era.
1. Per evidenziare le incompatibilità è bene distinguere le persone dalla idee che esse affermano; poiché siamo chiamati ad amare le persone ma a denunciare le eventuali concezioni erronee. Una idea non si identifica mai con la persona.
2. Di quale Dio parla il New Age? Non è il Dio della Rivelazione cristiana, piuttosto compare una visione di un dio panteista in cui risulta completamente assente la Paternità di Dio. Non c'è il Padre perché è assente il Figlio. Viene negata l'Incarnazione sostituita dalla disincarnazione, vale a dire esperienze di uscita dal corpo (OBE: Out of Body Experiences) provocate da particolari tecniche di meditazione, e dalla reincarnazione che succederà alla dissoluzione del corpo fisico. Il corpo considerato come un involucro deperibile indipendente dall'identità personale. L'Evangelista Giovanni ci ricorda nella sua epistola: “Da questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo”.
Il linguaggio del New Age e il medesimo di quello cristiano ma svuotato del significato originario: si parla del Cristo, ma come uno dei tanti saggi dell'umanità. Si annuncia la Parusia, ma non la venuta di Cristo nella Gloria, bensì la venuta di un grande re che inaugurerà l'Era dell'Oro, un'era di pace e di armonia che durerà mille anni. New Age proclama una falsa tolleranza religiosa e proclama la ricerca di una unità trascendente di tutte le religioni attraverso la loro apparente diversità. Vuole essere La Nuova Religione Mondiale. Afferma la scomparsa del cristianesimo, perché stiamo passando dall'Era dei Pesci (gli ultimi duemila anni) all'Era dell'Acquario.
[Nota 1] Cfr. Amato A., Gesù è il Signore, Saggio di Cristologia,EDB, Bologna 1991,10.
[Nota 2] Cfr. B ergeron R., La Légende du Grand Initiè: Jésus dans l'èsoterisme , Fides, Québec 1991, 38-40.