La verità non è importante, ciò che conta è l’attrazione… Il caporedattore non chiede se una cosa sia vera, ma se sia vendibile e procuri la pubblicità che gli dà da vivere. I grandi media spostano la nostra attenzione dalle cose importanti ai problemi tecnici: chi lo fa prima, chi ci mette più colore, chi lo fa in diretta, chi in virtuale (da R. Kapuscinskj)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 27 /07 /2017 - 23:33 pm | Permalink | Homepage
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Da Ryszard Kapuscinskj nell'incontro di redattori sociali del 27 novembre 1999, organizzato dalla comunità di Capodarco (non è stato possibile controllare la fonte della citazione)

«Nella seconda metà del XX secolo improvvisamente il grande mondo degli affari scopre che la verità non è importante, ciò che conta è l’attrazione. E, una volta che abbiamo creato l’informazione-attrazione, possiamo vendere questa informazione ovunque. Più l’informazione è attraente, più denaro possiamo guadagnare».

«Non c’è consorzio economico, fabbrica automobilistica o industria petrolifera che rendano quanto il commercio dell’informazione. È il business più redditizio in assoluto. Che cosa ne consegue? Che mentre, un tempo, a capo dei giornali, delle emittenti televisive o radiofoniche c’erano dei redattori pieni di passione che combattevano per qualcosa, oggi non ci sono che uomini d’affari. Persone che non hanno, né vogliono avere, niente a che fare con il giornalismo. Dalle mani di persone che lottavano per la verità, l’informazione è passata in quelle di uomini d’affari preoccupati non che l’informazione sia vera, importante o di valore, ma che sia attraente. Oggi, per potersi vendere bene, l’informazione deve essere un prodotto in confezione di lusso. Il passaggio dal criterio della verità a quello dell’attrattiva rappresenta la grande rivoluzione culturale di cui tutti siamo i testimoni, i partecipanti e, in parte, le vittime. Il caporedattore non chiede se una cosa sia vera, ma se sia vendibile e procuri la pubblicità che gli dà da vivere. I grandi media spostano la nostra attenzione dalle cose importanti ai problemi tecnici: chi lo fa prima, chi ci mette più colore, chi lo fa in diretta, chi in virtuale, chi ha la connessione satellitare, la diretta, la ritrasmissione? In sostanza: chi lascia allo spettatore meno tempo per riflettere?».