Se vogliamo essere internazionali, dobbiamo amare prima la nostra nazione (da G.K. Chesterton)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 12 /12 /2016 - 09:05 am | Permalink | Homepage
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Da G.K. Chesterton (non è stato possibile controllare la fonte della citazione)

È ovvio che c'è una grande differenza tra l'essere internazionali e l'essere cosmopoliti. Tutte le brave persone sono internazionali, quasi tutte quelle cattive sono cosmopolite. Se vogliamo essere internazionali, dobbiamo essere nazionali. [...] Pace internazionale vuol dire pace tra le nazioni, non pace dopo la distruzione delle nazioni, come la pace Buddhista dopo la distruzione della personalità. [...] Più un uomo apprezza e ammira realmente lo spirito di un popolo, meno cercherà di imitarlo. Sarà consapevole che c'è qualcosa di troppo profondo e incontrollabile per essere imitato. L'Inglese che ha una simpatia per la Francia cercherà di essere Francese; l'Inglese che ammira la Francia rimarrà ostinatamente Inglese.

[It is obvious that there is a great deal of difference between being international and being cosmopolitan. All good men are international. Nearly all bad men are cosmopolitan. If we are to be international we must be national. [...] International peace means a peace between nations, not a peace after the destruction of nations, like the Buddhist peace after the destruction of personality. [...] the more a man really appreciates and admires the soul of another people the less he will attempt to imitate it; he will be conscious that there is something in it too deep and too unmanageable to imitate. The Englishman who has a fancy for France will try to be French; the Englishman who admires France will remain obstinately English].